Buongiorno readers, oggi vi parlo della trilogia di Kat Ross che ho letto per caso mentre mi preparavo per la laurea. Lo conoscevate?
The Midnight Sea
Sono la luce contro l’oscurità.
L’acciaio contro la negromanzia dei Druj.
E usano demoni per cacciare altri demoni…
Nazafareen vive per la vendetta. È una ragazza dell’isolato clan Four-Legs e tutto ciò che sa dei Water Dog del Re è che legano a sé delle creature malvagie chiamate daeva per proteggere l’impero dai non-morti. Ma quando arrivano degli esploratori per reclutare persone con il dono, afferra al volo l’opportunità di unirsi alle loro file per dare la caccia ai mostri che le hanno ucciso la sorella.
Segnata dal dolore, è disposta a pagare ogni prezzo, anche se significa legarsi a un daeva chiamato Darius. Umano solo nell’aspetto, possiede un potere terrificante, controllato da Nazafareen. Ma i bracciali d’oro che li uniscono hanno un indesiderato effetto collaterale. Ciascuno prova le emozioni dell’altro, e l’umana e il daeva cominciano a diventare pericolosamente intimi.
Mentre inseguono un nemico mortale lungo l’arida Great Salt Plain fino alla scintillante capitale Persepolae, dissotterrando i segreti del passato di Darius, Nazafareen è costretta a mettere in dubbio la schiavitù dei daeva e la sua stessa lealtà nei confronti dell’impero. Ma con un male antico che si agita al nord e un giovane conquistatore che controlla l’ovest, il destino dell’intera civiltà potrebbe essere in pericolo…
Blood of the Prophet
Visionario. Alchimista. Salvatore. Santo.
Il Profeta Zarathustra è stato chiamato in molti modi. Ora trascorre il suo tempo disegnando capre dall’aspetto bizzarro. Ecco cosa succede quando ci si ritrova in una cella per duecento anni. Ma l’uomo che potrebbe essere impazzito, e che decisamente dovrebbe essere morto, è di colpo tornato a essere molto importante…
Sono passate soltanto poche settimane da quando Nazafareen è fuggita dai sotterranei del Re con il suo daeva, Darius. Sperava di non dover mettere più piede all’interno dell’impero, ma la ricerca del Profeta l’ha condotta nell’antica città di Karnopolis. Devono trovarlo prima che Alexander di Macedonia bruci Persepolae, e con essa la madre di Darius. Ma non sono i soli a cercarlo.
Il negromante Balthazar ha i suoi piani per il Profeta, così come il capo delle spie dei Numeratori. Mentre Nazafareen viene attirata in un gioco pericoloso, i suoi nuovi poteri prendono una brutta piega. Soltanto il Profeta comprende il segreto del suo dono, ma il prezzo di quella conoscenza potrebbe rivelarsi più di quanto Nazafareen sia disposta a pagare…
Queen of Chaos
Persepolae è caduta.
Karnopolis è bruciata.
Mentre le forze oscure dei non-morti attraversano ciò che resta dell’impero, Nazafareen deve obbedire al richiamo della Regina dei demoni per salvare il padre di Darius, Victor. Oppressa da un potere che non comprende e che riesce a malapena a controllare, intraprende un pericoloso viaggio attraverso le terre dell’ombra verso la Casa-Dietro-Il-Velo. Ma ciò che la attende è peggiore di qualsiasi destino possa immaginare.
A migliaia di leghe di distanza, Tijah conduce un gruppo di bambini in una missione disperata per salvare i prigionieri di Gorgon-e Gaz, la roccaforte dove sono custoditi i daeva più antichi. Per arrivarci, devono attraversare la Great Salt Plain, una terra desolata invasa dagli eserciti della notte. Un incontro casuale fa aggiungere un fantasma del passato alle loro file. Ma arriveranno in tempo per evitare un massacro?
E nella Casa-Dietro-il-Velo, Balthazar e il Profeta Zarathustra scoprono di avere più cose in comune di quanto non potesse sembrare. Ma sarà sufficiente a salvare l’anima insanguinata del negromante e a sventare i piani della sua padrona?
Mentre lo scontro finale tra Alexander e la Regina Neblis ormai incombe, verrà rivelata la verità sulle origini dei daeva e tre mondi si scontreranno in questa elettrizzante conclusione della serie Il Quarto Elemento.
Ho scoperto questa storia navigando su Amazon, nessuno ne parlava ne su Instagram ne sul web l’avevo notata, ma vedendo la prima copertina di “The midnight of the sea” sono rimasta colpita e piacevolmente affascinata, portandomi a leggere la trama. Mi ha fin da subito attirato, portandomi a buttarmi a capo fitto nella lettura. La trama originale e incredibile si snoda in una storia intrigante e persuasiva, aiutato dallo stile narrativo della Ross che mi ha avvolto per tutta la lettura, trascinandomi in quel mondo così fantasioso quanto alle volte oscuro.
I personaggi sono tutti essenziali. Partendo dalla nostra protagonista Nazafareen, riscopriamo una eroina con un dono, ma non è certo quello a renderla importante nella storia, lo sono le sue idee, i suoi valori e le sue azioni. Insieme a lei abbiamo il suo partner e molti altri personaggi che strutturati con grande attenzione rendono la storia sempre più interessante ed imprevedibile. La determinazioni di Naz sarà apprezzata o non nella storia, tutto ha un significato e col tempo si apprezza sempre più la storia, che parte con semplicità fino ad intricarsi in un quadro molto più maturo, proprio come i suoi personaggi.
L’amore è presente, ma non certamente in prima battuta, anzi lo si percepisce in maniera del tutto diversa. In tutti e tre i libri il sentimento è diverso, visto in tutte le sfumature partendo dalla fiducia fino ad arrivare all’estrema gelosia.
L’ambientazione è molto bella, non perfetta certo, ma leggendo le descrizioni è molto facile ritrovarsela davanti agli occhi. A rendere scorrevole la lettura e la fluidità della storia è certamente la scrittura semplice, studiata e con lo scopo di rendere al meglio i propri personaggi, soprattutto i vari antagonisti che ci ritroveremo davanti.
E’ una storia che mi è piaciuta, leggerla scoprirla e viverla.. ma il finale non mi è molto piaciuto, anzi ci sono un po’ rimasta male. Forse non amo quei finali agrodolci, preferisco un finale più forte. A voi è piaciuto? Se siete come me, cosa avreste voluto leggere alla fine?
Voto: 📚📚📚📚.5/5
La vostra Clara
A me il finale é piaciuto proprio perché agrodolce. Preferisco il bittersweet ai finali forzatamente “e vissero tutti felici e contenti”. E comunque c’è un seguito, quindi in realtà non é nemmeno un finale ahha. 😀
Davvero ha un continuo? Oh mamma! Io il bittersweet lo preferisco a piccole dosi e in alcune storie, tipo in the last girl, per quanto mi abbia lasciata contrariata mi è piaciuto, qui non so.. c’era un qualcosa di incompiuto.. nemmeno un ultimo saluto all’amica, probabilmente è quel qualcosa di sospeso che non mi fa apprezzare quel tipo di finale hahaha – Cla!