Buon Lunedì readers! Finalmente posso parlarvi di un’altra rainbowstories che mi ha colpito e mi è rimasta tatuata addosso, vorresti saperne di più? Continua a leggere per scoprire le sfumature di una storia di lotta!
Oggi voglio parlarti di una serie tv che ho visto e rivisto su Netflix, forse un po’ agrodolce ma di grandissima intensità, si tratta di UNORTHODOX, una storia che inizia in un grigio e monotono mondo per svilupparsi in colori sempre più diversi.
Che cosa è Unorthodox?
Unorthodox è una miniserie di 4 episodi disponibile al pubblico sulla piattaforma di Netflix, che ha riscosso un grandissimo successo soprattutto durante il periodo di Lockdown. La serie si ispira alla storia vera di Deborah Feldman, autrice del libro Ex Ortodossa – Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche, ed è stata prodotta da Anna Winger e Alexa Karolinski con una particolarissima attenzione ai dettagli.
Unorthodox vede protagonista Esther “Esty” Shapiro – interpretata da una bravissima Shira Haas -, una ragazza di diciannove anni di fede ultra ortodossa chassidica cresciuta in una comunità di Williamsburg nella Brooklyn di New York. La particolarità della storia che percepiremo fin da subito è la rigidità della comunità nell’osservanza dei dettami dell’ebraismo ortodosso, nel quale vedremo diversi parallelismi coraggiosi e a parer mio importanti a scuotere lo spettatore. Vedremo una comunità in cui la donna non riesce a scuotersi di dosso le regole imposte all’interno della stessa, Esty sarà il personaggio che ci mostrerà la difficoltà del vivere sotte regole e pressioni sociali imposte dalla cerchia in cui si trova, in cui cantare è considerato disdicevole, quasi sensuale e volgare. E’ per via di un insieme di fattori come la pressione che le grava addosso, l’infelice rapporto coniugale e le difficoltà del concepimento del figlio che Esty scapperà per rifugiarsi a Berlino.
E’ molto interessante vedere come le regole per Esty siano un limite a se stessa, ma a rendere ancor più curiosa la serie è la presenza di parallelismi coraggiosi e rischiosi allo stesso tempo, perché ci inducono a confrontarli con elementi sempre visti nei film dell’olocausto come modus operandi dei nazisti. Ad esempio la rasatura praticata dalle donne ortodosse alla luce di un matrimonio, come segnale di cambiamento e di pudore, mentre per i nazisti era una pratica disumanizzante.
Durante la visione ho riflettuto molto su questa realtà, sul valore dell’omologazione che risulta quasi ridondante ed evidenziato nella serie. Per non parlare del matrimonio che nella visione, ma anche nel libro, risulta essere una trappola fatta di pressioni del marito e che risulterà essere soffocante, forse metaforicamente comparabile alle camere a gas.
Questi non saranno gli unici elementi che ci ricorderanno il sistema di pressione e di controllo esercitato dai nazisti, vedremo una costante pressione sulla comunità portata dalla scarsa istruzione, se non rivolta ai dettami religiosi.
Vedere questa serie tv è sicuramente stato un colpo, così forte e di una marcata divisione tra una comunità rigida e quella che per noi è la normalità. Spesso la storia mi è apparsa surreale, pressante e soffocante, ma sicuramente mai come nel libro in cui ho assaporato l’ansia di una vita davvero difficile dal quale, forse, anche io sarei scappata.
E tu l’hai vista?
Sia il libro che la miniserie sono due prodotti di un’elevata qualità, che consiglio vivamente di intraprendere.
Il libro è una narrazione coinvolgente, portato avanti da un ritmo serrato, semplice e diretto che ci avvolge in una storia potente in cui è facile sentire quanto sia stata davvero vissuta da Deborah Feldman.
Conoscevi questo libro? Come lo hai scoperto?
Vorrei lasciarti alcuni passi che ho molto apprezzato!
Oltre al libro voglio segnalarti anche un ulteriore uscita legata a questa storia, ovvero il documentario del dietro le quinte di Unorthodox, che vi consiglio di vedere per scoprire particolari interessanti sia sulla serie sia su questa particolare comunità. Mi ha aperto gli occhi, davvero, e oltre a ciò vi farà capire cosa mi ha spinto a riconoscere la serie come un prodotto ben riuscito e completo, da ben 5 popcorn !
Questo rainbowstories è volto a conoscere una comunità, fatta di rigide regole di cui nessuno parla, forse perché lontana dalle nostre realtà o perché sempre rimasta nell’oblio e per tale ragione vi voglio proporre anche altri film, molto interessanti che potranno aprire maggiormente le nostre menti!
One of us -2017
E’ un lungometraggio documentario che segue le vite di tre ex membri della comunità hasidica di Brooklyn, ognuno di loro lotta contro l’ostacizzazione della propria excomunità religiosa e delle proprie famiglie. In questo film verranno esplorate le loro esperienze con i loro dubbi religiosi, oltre che un particolare occhio agli abusi domestici e sessuali dell’infanzia. A differenza di Unorthodox che parla di emancipazione, qui vedremo come regni sovrana l’omertà della comunità e come sia opprimente il controllo.
Disobedience – 2017
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo Disobbedienza (Disobedience) del 2007, parla di Ronit Krushka, originaria di una comunità ebrea ortodossa londinese, lavora come fotografa a New York dopo aver chiuso i rapporti col suo passato. Sarà per via della morte del padre che tornerà a Londra e ospitata dagli amici di un tempo, Esti e Dovid che scopre essere sposati, si ritroverà a scontrarsi con le convenzioni della comunità che aveva lasciato e una storia d’amore per nulla convenzionale nella rigidità della comunità.
Eyes Wide Open – 2009
La pellicola è ambientata nel cuore di una comunità ebrea ultra-ortodossa di Gerusalemme e narra la storia d’amore gay del 38enne Aaron, sposato con Rivka e padre di 4 figli, e Ezri, uno studente di yeshiva diciannovenne. Sarà la storia di un amore travolgente, anti-convenzionale e appassionante, che ci mostrerà la violenza del giudizio di una comunità chiusa.
The Secrets – Segreti -2007
Il film si concentra su Naomi, figlia di un rabbino ultra ortodosso, che alla morte della madre si ritroverà a sposare il giovane scelto per lei dal padre, ma pregando il futuro marito riuscirà a recarsi per un anno a studiare in un collegio femminile a Safed, luogo in cui è nata la dottrina della Kabala. Lì Naomi e la sua nuova amica Michelle incontrano una misteriosa donna dall’identità ignota, Anouk, che ha commesso un crimine passionale e che le inizia a misteriosi riti di purificazione.
La sposa promessa – 2012
Il film parla di Shira, la più giovane figlia di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. La ragazza promessa in moglie ad un giovane della sua stessa età, si ritroverà segnata dalla morte della sorella maggiore Esther, ciò cambierà tutto e la madre la proporrà in sposa al vedovo. Shira dovrà dunque scegliere se ascoltare il suo cuore o seguire la volontà della famiglia…
Esty ci ha travolto in un mondo di rivalsa, insieme a Deborah, grazie a loro abbiamo scoperto una realtà diversa che ci era all’oscuro. Crescere in una società di regole rigide è difficile e a volte estenuante, ma queste storie a colori ci dimostrano come la vita sia sempre una lotta in ogni sua sfumatura e noi siamo i guerrieri che devono riuscire ad affrontare gli ostacoli per crearci il nostro momento di felicità. Correte anche voi, come Esty, verso la vostra felicità e non dimenticatevi mai le vostre origini e chi siete davvero!
Cosa pensi delle mie proposte di oggi? Hai visto qualcuno dei film o la mini serie? Che voto gli daresti?
La vostra Clara!
Vi lascio tre articoli che mi hanno aperto gli occhi su la miniserie di Unorthodox!
Perché parlano tutti di Unorthodox?
6 motivi sul perché vedere la mini serie
Differenze serie e libro