Buongiorno reader, finalmente dopo una lunga attesa è uscito il capitolo finale della trilogia più discussa, nata dalla mente della Black. Sei curioso di sapere la mia opinione? Continua a leggere!
“Ho passato quasi tutta la vita a proteggere il mio cuore. E l’ho fatto così bene che mi sono comportato come se non ce l’avessi. Ancora adesso è scabro, consumato, mangiato dai vermi, però è tuo.”
Vi parlo del primo romanzo della trilogia: Il principe crudele!
Chi sarà questo principe?
Parliamo del secondo romanzo della trilogia di Holly Black, Il re malvagio!
«Qualcuno di cui ti fidi ti ha già tradito.»
Di chi dovremo fidarci?
La regina del nulla è il volume conclusivo della trilogia che vede le vicende ambientate in un mondo magico e fatato, che di fatato si potrebbe dire esserci poco, perché le creature non sono così pure e leali come le fate a cui abbiamo sempre pensato.
Questa serie non mi aveva mai del tutto convinto, dando sempre un 3,5 per diversi motivi, come nel primo libro la scrittura e la costruzione della storia, mentre nel secondo l’inizio lento e il personaggio di Jude che ti fa storcere il naso per l’arroganza.
Ma in questo romanzo ho visto elementi diversi.
Ne La regina del nulla vediamo Jude vivere nel mondo mortale insieme alla sorella maggiore Vivi e il fratellastro Farnia, dopo essere stata esiliata dalla Terra degli Elfi.
Fin da subito si rende evidente la malinconia di Jude nei confronti di quella terra difficile che spesso l’ha derisa per l’essere una mortale. La Terra degli Elfi le manca come l’aria, è diventata ormai casa sua.
Jude è un personaggio complesso e contraddittorio, in tutta la trilogia vi troverete ad avere un rapporto travagliato da un lato l’amerete per la sua determinazione e la sua chiara visione di se stessa, dall’altro invece non condividerete, nella stra-grande maggioranza dei casi, le sue azioni.
Se ad inizio trilogia non ero del tutto affezionata a Jude, ora mi trovo a sentirne un po’ la mancanza. Non è certamente il personaggio meglio costruito, ma mostra tanti lati umani e la sua psicologia rimane coerente al suo credo. La ami o la odi non puoi stare nel mezzo.
Al contrario Cardan è un personaggio, che nelle mezze parole si è costruito quasi concretamente solamente in quest’ultimo romanzo, quando finalmente si sono scoperti davvero gli altarini reali. Alla fine si arriverà ad apprezzarlo e a capire il suo modo di pensare.
Ogni personaggio di questa saga vedrà chiudersi il cerchio narrativo, ogni ruolo ricoperto sarà essenziale nella narrazione.
La narrazione di Jude ci aiuta a entrare con prepotenza nella storia, sentendo le sue emozioni, ammetto, però, che mi sarebbe piaciuto indagare nell’animo di Cardan, magari con qualche capitolo dal suo punto di vista.
Di questa trilogia ho apprezzato il percorso di crescita di Jude e Cardan, che all’inizio appare forzato ma piano piano nella sua stranezza diviene bello e intrigante.
Purtroppo il romanzo è molto corto, infatti la lettura è davvero veloce e si arriva subito alla fine, ciò si potrebbe ricollegare alla quasi inesistente presenza di descrizioni.
Voto: 📚📚📚📚/5
E tu che ne pensi di questa trilogia? L’hai amata o odiata?
La vostra Clara!
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