Buon mercoledì readers, oggi dedicherò questo articolo di rainbowstories al Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe. Parliamone insieme!
La Seconda Guerra Mondiale è stata, forse, una delle peggiori guerre in assoluto e probabilmente l’unica di cui abbiamo prove reali e tangibili delle atrocità imposte in quel periodo.
Quando si parla di 2GM la nostra mente corre subito a Hitler, Mussolini, Churchill o i campi di concentramento, ma appare ancor più importante ricordare un’atrocità che condanniamo come lo furono le foibe.
Cosa furono i massacri delle foibe?
Cosa le rende così atroci?
I massacri delle foibe furono degli eccidi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopo guerra, da parte di partigiani Jugoslavi e dell’OZNA.
Perché si chiamano foibe?
Le foibe prendono il nome dai grandi inghiottitoi carsici – o caverne verticali- , chiamate appunto foibe in Venezia Giulia, in cui venivano gettati molti dei corpi delle vittime, che risultano essere tra i 3 mila e i 5 mila secondo il conto delle salme ritrovate, ma secondo alcune fonti il numero salirebbe fino a 11 mila.
Per approfondire l’argomento vi lascio alcuni libri
Foiba rossa.
Norma Cossetto, storia di un’italiana
Il fumetto ripercorre la storia di una studentessa di 23 anni, Norma Cossetto, che fu torturata, violentata e infoibata nelle giornate di settembre del 1943 da partigiani comunisti titini. Da quel momento sono passati più di settant’anni e le indescrivibili violenze anti-italiane in Istria, che non furono certo poche, che costarono la vita di oltre dieci mila italiani.
Una storia di frontiera, di confine, di un estremo angolo d’Italia che per anni, per decenni, è stata colpevolmente ignorata.
Italiani due volte.
Dalle foibe all’esodo: una ferita aperta della storia italiana
Il libro rievoca una storia a lungo trascurata del nostro Novecento, attraverso un’inchiesta originale e serrata dove al racconto dei fatti Dino Messina accompagna le testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi tornare.
Una ferita aperta aperta della storia italiana, in cui si è due volte italiani.
Lager italiani.
Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
Un libro che inizia la sua narrazione dopo l’aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l’8 settembre del 1943, in cui il regime fascista e l’esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui vennero internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme.
Quando ci batteva forte il cuore
Mentre il mondo festeggia la pace, gli italiani dell’Istria, della Dalmazia e di Fiume vengono arbitrariamente “consegnati” al potere jugoslavo. Nives, la mamma di Sergio, sei anni, si batte con coraggio contro le truppe di Tito e le loro violenze. Il bimbo non ricorda il padre, lo ha visto solo al ritorno dalla guerra, prova per lui soggezione, ma la tragedia della Storia li costringerà a conoscersi, suggellando un’affettuosa e dolcissima alleanza che li aiuterà, dopo imprevedibili avventure e grandi sofferenze, a costruire insieme una nuova vita.
Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria
Dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall’esercito jugoslavo del maresciallo Tito, molti di loro sono gettati nelle “foibe”, che si trasformano in grandi fosse comuni, molti altri deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie. Le stragi si inquadrano in una strategia politica mirata a colpire tutti coloro che si oppongono all’annessione delle terre contese alla nuova Jugoslavia: cadono collaborazionisti e militi della repubblica di Salò, ma anche membri dei comitati di liberazione nazionale, partigiani combattenti, comunisti contrari alle cessioni territoriali e cittadini comuni.
Vi lascio alcune proposte cinematografiche
Rosso Istria – Red line
Il film del 2018 diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno, racconta le vicende avvenute dopo l’arresto di Mussolini nelle terre di confine in cui avranno risalto la figure di Norma Cossetto, una studentessa a cui nel 2005 sarà conferita la medaglia d’oro al valore dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il cuore nel pozzo
Il cuore nel pozzo è una miniserie televisiva italiana, prodotta nel 2005 e diretta da Alberto Negrin. La serie è ambientata nell’Istria, quando ormai in Italia era prossima alla fine della guerra, ove le truppe e i corpi di polizia erano disorientati dalla situazione, affrontando i traumi lasciati del pozzo.
Ci sarebbero altre proposte in merito a questo argomento, ma non avendole vagliate non saprei consigliarvi i migliori, perciò mi appello a voi!
Commentate con un consiglio per questo tema importante!
Inoltre vi lascio il collegamento ad altre proposte:
La vostra Clara!
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