Buon pomeriggio lettori! Oggi vi parlo del romanzo di Emanuele Rizzardi, di cosa parlerà?
Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi. Quel che rimane delle ricche province d’Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.
Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà. Il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi.
Alessio, euforico all’idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.
Vi lascio un piccolo estratto del romanzo!
Un popolo vasto come il mare e con le migliori tecniche di guerra mai viste che si spostava di città in città, lasciandosi dietro solamente un trono di teschi. Alcuni li credevano diavoli, altri cavalieri dell’apocalisse che annunciavano la fine del mondo. Innumerevoli regni erano caduti sotto gli zoccoli di questi uomini-cavallo e sembrava che nulla li potesse fermare. Erano già arrivati una volta, qualche decina di anni prima, e ora stavano per tornare.
Sara!
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