Buongiorno readers! DECADENZA è il secondo volume della serie fantasy di Grazia Di Salvo, ben 306 pagine di emozioni e avventure. Pronto a scoprirlo?
Innovativo, fantasioso e intrigante!
II regno di Fuoco è in mano a Connor Barclay. Sono passati tre anni dalle vicende di Lasair e lo spietato sterminatore di draghi ha ormai abbandonato le catene che lo imprigionavano. Dalla dorata gabbia di controllo che si è costruito attorno, però, non riesce a vedere oltre il proprio bisogno di sesso e di violenza. I consiglieri, soggiogati ai suoi capricci, non possono fare altro che osservare, impotenti, la decadenza del principino che conoscevano.
Finn è diviso tra l’affetto che prova verso Connor e il terribile rapporto con suo fratello, Aiden. Quest’ultimo, dietro il suo opprimente cinismo, nasconde un passato che ogni notte infesta i suoi sogni e che, presto, tornerà a chiedere attenzione. L’alleanza tra i regni si sgretola pian piano e, mentre re MacGregor porta avanti il suo piano di conquista, una coraggiosa soldatessa intraprende un viaggio per portare in salvo il piccolo erede del regno della Terra.
Ringrazio la Triskell Edizioni per avermi dato l’opportunità di parlare sul blog di questa serie così particolare e interessante. Decadenza, infatti, ci mostra con maggiore ampiezza il world building, fatto di elementi naturali splendidamente connessi alle creature alate quali sono i draghi, tutto ciò ne condizionerà anche il linguaggio.
Come se la magia non avesse fine!
I draghi saranno il centro focale della narrazione, ma insieme a loro vedremo Connor, il re triste e cupo, bandire armi solo per lo sterminio dei primi. Il suo personaggio è il più difficile da comprendere e con cui entrare in sintonia, nella storia si riesce a respirare ogni sua essenza di condiscendenza al suo destino.
Tutti i personaggi dimostrano una buona caratterizzazione, molto completi e intriganti all’occhio del lettore che ne legge. Non saprei dire se qualcuno oltre a Connor o Finn riuscirà a elevarsi più di altri, ma a lettura fatta posso dire di sentire la mancanza di ognuno.
Lo stile narrativo dell’autrice è ritmato, forse per la scelta della terza persona che illustra la storia che viene continuamente frammentata da colpi di scena che innalzano l’attenzione.
A conclusione posso dire di aver amato la storia, di essermi intrattenuta e goduta ogni descrizione che hanno confluito naturalmente nella mia mente in una creazione continui di immagini.
Clara!