Buongiorno readers! Oggi vi parlo di Elbrus, un romanzo fantascientifico nato dalle menti di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa. In 313 pagine ci avventureremo nel dualismo distopico di questa nuovo mondo, in cui l’uomo si confronterà con forme di vita aliene! Pronti a scoprirlo?
Elbrus di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa: il libro fantascientifico che fa riflettere!
Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi “non più freddi” sono parte di un problema più esteso: l’imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro.
L’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l’Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana.
Ma la soluzione è dietro l’angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.
Ho avuto il piacere di scoprire questo libro grazie alla gentilezza di uno degli autori, che tempo fa mi ha contattato proponendosi per parlarne sul mio blog e nella serie di mail mi ha regalato il suo libro.
Che gioia fu spacchettarlo al suo arrivo!
Ad affascinarmi di questa lettura fu la trama stessa e le professioni degli autori che mi hanno fatto innalzare le mie aspettative, portandomi a credere in descrizioni tanto realistiche.
Tutte le mie aspettative si sono colmate in lettura, nemmeno una è stata delusa in questo libro. Oserei definirlo come una gemma letteraria con al suo interno molti spunti riflessivi e attuali.
Il libro è ambientato in due archi cronologici. Ci destreggeremo tra 2113-2118 e 2154-2155, il passaggio da un arco temporale all’altro non risulta per nulla artificioso per via dell’escamotage di riferimento ad inizio capitolo.
Gli autori riusciranno ad avvolgervi nel loro world building strabiliante, in cui si riuscirà a dare voce anche agli alieni, una specie totalmente pacifica votata all’integrazione con la natura e dotati di una comunicazione particolare tramite il pensiero.
Narrazione fluida !
Come già anticipato prima, in riferimento agli inizi di capitolo, mi viene spontaneo parlarvi di narrazione.
In genere, quando ci approcciamo a questo genere letterario dobbiamo far fronte ad una narrazione complessa, articolata e spesso difficile da seguire, eppure in Elbrus ci troviamo davanti una narrazione fluida, chiara e immediata.
Il filo conduttore non si perderà mai e al contrario, grazie ai primi capitolo contestualizzanti, riusciamo a mantenere una linearità specifica che completerà con esaustività.
In questo libro conosceremo diversi personaggi, non moltissimi ovviamente ma tutti estremamente interessanti e costruiti con la giusta attenzione degli autori. Infatti, molti dei personaggi mostreranno una loro tridimensionalità emotiva, in cui il loro passato ha una forte incidenza importante all’interno della narrazione.
Vedremo aspetti caratteriali dei personaggi per cui empatizzeremo molto e altri che invece diventeranno una lama a doppio taglio. In entrambi i casi resteranno tutti impressi nella memoria di lettore.
Un elemento caratteristico di questo libro non è la sua complessità, al contrario la storia risulta bella e di facile comprensione, anche per quel lettore non affine al genere.
Dualismi interessanti!
In Elbrus ho amato il continuo dualismo che si respira sia nella storia sia nella narrazione, in cui si contrappongono umani e alieni, giusto e sbagliato e tutto ciò si caratterizzerà anche nella conformazione ambientale di una base super segreta, che solo leggendo potrete scovare.
Ho amato tantissime cose di questo libro, dall’alfabeto alieno all’intreccio clou della storia, in cui ogni tema prenderà fascino e ti farà riflettere.
Si parla di ambientalismo, integrazione e migrazioni, tutte tematiche molto attuali nella nostra società, ma trasposti con una vena critica-riflessiva che ti farà perdere nei tuoi pensieri.
Ogni elemento di questo libro si amalgamerà alla perfezione, attraverso descrizioni leggere, emozioni e riflessioni, convogliando in una lettura estremamente piacevole e impressionante!
4.5 out of 5.0 stars
Cara Clara, io e Giuseppe desideriamo ringraziarti per la bella recensione e per aver dedicato spazio a Elbrus nel tuo interessante blog. Approfittiamo anche per proporre, a chi ritenesse interessante farlo, di scambiare con noi opinioni in merito al nostro romanzo, magari qui nei commenti del blog oppure sulle pagine Medium, Goodreads, Fb e Twitter dedicate a Elbrus.
Un bellissimo invito. E’ stato per me un piacere leggerlo, è quella porta alla fine del mondo che ti incuriosisce e alla fine ti fa dire di più!