Buon sabato readers, oggi vi parlo approfonditamente del nuovo romanzo di Giacomo, l’ho atteso tanto e ammetto di averlo già letto almeno tre volte. Perché ho letto così tanto È la vita che gioca?
È la vita che gioca: un romanzo che palpita
Il romanzo si apre con una lettera che raccoglie in sé amore, amicizia, malinconia e speranza, mostrandoci fin da subito il legame che avevamo conosciuto in “Stellato il cielo com’è“. Leggere subito una lettera così profonda e ricca di sentimento mi ha fatto credere nelle vere amicizie, quelle di sincera comprensione.
Uno dei migliori libri lgbtq?
Proseguendo nella lettura ho riscoperto il mio interesse per Martino, conoscendolo meglio l’ho capito e compreso. Martino è d’impatto e se inizialmente mi chiedevo perché ci fosse la frase: “di me dicono che porto allegria“, a fine romanzo l’ho compresa e abbracciata.
Personaggi emozionati
Martino è un turbine di emozioni, sensazioni e momenti che ti fanno abbracciare la vita anche quando sembra remarti contro, forse si deve dire grazie a Federico e Filippo (casa Fefì per intenderci); la sua forza si mostra sempre quando vede qualche ingiustizia e non riesce a frenare la lingua. Il suo passato lo ha reso quello che è e grazie a tutto il pacchetto possiamo apprezzare un personaggio completo, fatto di debolezze, pregi e persino difetti.
La notizia del viaggio per Boston lo ha sconvolto, dovendo rivedere tutto, dalla sua vita al suo futuro immediato, ma un po’ l’ho capito, ho sperimentato la sua paura nell’affrontare qualcosa di nuovo, perché l’America spaventa e il futuro ignoto con lei.
L’ambientazione è stravolgente e le sue descrizioni mi hanno fatto vivere davvero il momento. Mi è sembrato tutto così vicino e camminare per quelle strade.
Romance MM che ti abbraccia
L’amore, come in ogni libro di Giacomo, si presenta sempre in modo diverso. In questo romanzo l’amore assume molteplici sfumature, mostrandocelo in modalità sempre diverse e con alla sua base sentimenti sinceri e rispettosi. L’amore che nasce tra Martino e il bel statunitense è intenso, lo scopriamo subito da una complice comprensione che nel tempo diventa elettrizzante, facendoci assaporare la prorompente forza delle emozioni che scaturiscono da quel legame, non solo carnale.
“E adesso non mi basta, voglio un compagno di viaggio, uno che mi faccia battere il cuore solo perché, a sorpresa, torna a casa in anticipo e io penso “che meraviglia, posso averlo con me venti minuti in più oggi”. Perché sono le piccole cose a fare grande il cuore. E voglio guardare la partita con lui sul divano, bisticciare perché qualcuno gli lancia un’occhiata per strada e divento matto dalla paura di perderlo. Questo voglio. E poi, in camera da letto, non scambiarci solo baci, abbracci, sudore e quant’altro, ma sentire che i nostri atomi si mischiano, si fondono insieme.”
In questo romanzo sono riuscita a immedesimarmi nel protagonista, forse più del solito, ho condiviso con lui il desiderio di rivalsa, la ricerca di un “compagno di viaggio” e ho rivisto il mio futuro in lui, di persona che dà tutto di sé per un passione, o meglio vocazione.
Il romanzo È la vita che gioca, però, non parla solo di amore, no.
Parla di tematiche importanti, soprattutto nella società odierna, come: l’uguaglianza – sempre incompresa-, il senso di umanità -che dovremmo mostrare ogni giorno in questa vita-. Con queste tematiche Giacomo ci ha mostrato la realtà americana di una sanità quasi discriminatoria, dove se non hai l’assicurazione non verrai curato al meglio.
Leggendo il romanzo mi sono fermata a riflettere, ricordandomi costantemente perché io non sia un’amante degli Usa e di quel tipo di società, dove il giudizio è alla base di tutto. Nonostante questo argomento complesso e non sempre felice, ho trovato in questa lettura degli spunti di vita e di piacere verso quella cultura che non sempre riesco ad apprezzare, tanto simile alla nostra quanto lontana e sregolarizzata.
Una narrazione crescente
Lo stile narrativo è sempre impeccabile, perché ogni volte cresce e migliora. È proprio vero che il buon vino è quello stagionato, con questo detto voglio dire che l’esperienza di Giacomo, la sua scrittura e le emozioni, a lungo andare nel tempo migliorano.
Quando ho riletto il libro l’ho visto diverso, forse più maturo e nel momento in cui l’ho riletto una terza volta ho notato qualcosa che nella prima lettura mi era sfuggito, un sentimento diverso ancora indescrivibile. Questo romanzo mi ha ricordato il piccolo principe, vi chiederete cosa centri, ma io lo associo a È la vita che gioca perché ogni volta che lo leggi vedi un insegnamento nuovo, che ti cambia indissolubilmente dandoti una forza invisibile.
Concordo su molte cose che hai detto, è una storia che insegna e fa riflettere
Grazie mille !!
Wow, bellissima recensione.
Grazie mille !
Hai fatto un’analisi penetrante, hai scavato a fondo, facendo scoprire perfino a me degli aspetti che sono venuti fuori nello scrivere quasi “da soli” e che hai colto alla perfezione. È una recensione approfondita e stupenda, per quello che dici e per come lo porgi. Grazie davvero con tutto il cuore.
<3 Leggere le tue parole per la mia recensione sono una grande soddisfazione per chi come me persegue una passione e a volte non sa se la segue bene o no, grazie a te capisco sempre qualcosa in più, con i tuoi romanzi cresco sempre. Sia di mente che di animo, comprendo aspetti della vita che spesso mi sono estranei. Grazie Giacomo! <3 Cla!
Un’esplosione di emozioni è stata questa recensione. Bella è dir poco! Sapere che lo hai letto tre volte è una soddisfazione. Lo so che non l’ho scritto io ma mi sento come una mamma orgogliosa. Grazie Clara anche ovviamente per aver aderito al Tour <3
Grazie a te per farmi sempre scoprire bei libri e nuovi autori! Clara