Buongiorno readers! Oggi si parla di un romanzo d’azione e dalle sfumature fantascientifiche che potrebbe dimostrarsi una perla in libreria. Può un Murderbot – una macchina assassina- provare sentimenti umani?
Murderbot: dove una macchina assassina un po’ nerd si distingue!
Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario.
“Tutto il necessario” comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l’incolumità delle squadre d’esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto.
Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l’Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro.
Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio.
Dotata di una sensibilità tutt’altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.
Raccoglie i romanzi brevi Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle, Strategia di uscita.
All’inizio non pensavo di leggere questo libro
La copertina non mi diceva nulla e per non parlare della trama tanto particolare quanto azzardata, eppure l’ho letto e posso dirvi che l’ho trovato interessante. Murderbot: I diari della macchina assassina è un romanzo un po’ fuori dal mio solito genere di lettura, ma per una volta ho voluto lanciarmi in questo genere e cambiare.
Il romanzo della Wells è un libro adatto agli amanti del genere fantascientifico, ma fa l’occhiolino a quei lettori in cerca di personaggi non convenzionali, diversi e unici. Il personaggio principale è, infatti, una SecUnit ovvero un robot dotato di parti organiche e super armi, specializzato nella sicurezza dei clienti affidatigli.
La narrazione di questo romanzo, composto da quattro racconti/missioni, è portata avanti da Murderbot per cui affronteremo gli avvenimenti con lo sguardo di una macchina assassina, che grazie al suo hackeraggio del sistema è riuscita a ritagliarsi la sua individualità, fatta da intrattenimento e una marea di serie tv.
Murderbot, tra ironia e crudeltà?
La storia è affrontata con ironia e un filo di schernimento che rendono umana la macchina, ma questo non sarà l’unico elemento a umanizzare la macchina assassina perché nella lettura si assiste a una maturazione del personaggio unica.
Oltre a Murderbot incontreremo molti altri personaggi, tra cui: umani interessati ai soldi, altri che tratteranno la nostra “protagonista” come una persona reale, o addirittura macchine buone e macchine cattive. L’abilità dell’autrice si rende tangibile proprio nella bella costruzione dei suoi personaggi sia primari sia secondari.
Un’altro elemento che mi ha fatto ammirare questa storia è la perfetta integrazione dell’ambientazione nel romanzo, la sua narrazione appare naturale come vedere quel mondo nella sua quotidianità e per nulla un luogo lontano e fantascientifico. L’ho davvero apprezzato e posso dirvi anche di essermelo goduto in ogni suo elemento.
La diversità di Murderbot è intrinseca nella stessa particolarità del personaggio, tanto da alienarla dalle altre macchine create, e il suo interesse ai libri, alla musica e alle serie tv fa da ponte emotivo per il lettore, permettendogli di instaurare una sintonia naturale con il personaggio che di anima non dovrebbe essere provvisto.
L’immaginazione di Martha Wells è una bella scoperta, l’ho trovata particolare e profonda in alcuni punti, certo ci sono sfumature discordanti che rallentano la storia ma continua comunque a coinvolgere nella lettura.
Penso che questo libro della Oscar Vault, che ringrazio per avermi fornito il file arc, possa essere una bella perla in libreria, in grado di staccarsi dal genere fantascientifico e coinvolgere lettori più difficili.
Bella recensione!