Buon giovedì cari readers! Oggi siamo in due a parlarvi di DARK RISE, romanzo fantasy dalle sfumature young adult, pronti a scoprire una scrittrice dal talento sopraffino per intrighi e scene di tensione?
Dark rise: l’epic fantasy che attendevamo?
Londra, 1821.
Il mondo antico è scomparso insieme alla sua magia. Gli eroi sono morti, i castelli giacciono in rovina, e l’epica battaglia tra la Luce e l’Oscurità è caduta nell’oblio.
Solo l’Ordine dei Custodi ne tramanda la memoria e vigila, secolo dopo secolo, per preservare l’umanità dal ritorno del Re Nero.
Will, un ragazzo in fuga dagli uomini che gli hanno ucciso la madre, viene rintracciato da un vecchio servitore che, prima di morire, lo indirizza dai Custodi.
È così che Will si trova catapultato in un mondo di leggende e magia, e scopre di avere un ruolo fondamentale nella lotta contro le Tenebre sempre più vicine.
In una Londra minacciata dal ritorno del Re Nero, gli eroi e gli antieroi di una guerra a lungo dimenticata iniziano a pianificare le proprie strategie. E mentre i giovani discendenti delle due parti assumono i ruoli a cui sono destinati, si risvegliano antichi conflitti, vecchi amori e si forgiano nuove alleanze.
In questo scenario, Will si schiererà al fianco degli ultimi eroi della Luce per impedire che ciò che ha distrutto il loro mondo torni per annientare anche il suo.
Uscito da poco, Dark Rise è già uno dei libri più venduti e attesi dai lettori italiani e chi dice di non averlo atteso mente! Noi lo abbiamo adocchiato e atteso come falchi, soprattutto la nostra Clara innamorata e conquistata della penna della Pacat già con la trilogia de Il principe prigioniero!
In occasione di questo Review tour ci siamo trovate a iniziare la lettura, chi con aspettative e chi senza, ciononostante ci siamo imbattute in un prologo che ha reso difficile l’inizio. Entrambe ci siamo trovate d’accordo sul fatto che il prologo è stato un po’ troppo lento e poco accattivante.
Slow burn? Pacat cosa ci combini?
Siamo due lettrici diverse, con percezioni agli antipodi e, infatti, Clara si è trovata ad annuire sulle voci in cui dicevano che questo libro iniziasse piano fino a ingranare solo quando si è fatta una certa ora. Sicuramente già per questo aspetto ha saputo distinguersi dalla trilogia che lo ha preceduto, donando un tono maturo ma, anche, azzardato per i lettori amanti del brivido dell’azione.
Pacat ha sempre avuto un dono nella sua narrazione, sa esattamente come disseminare il libro di dettagli, scappatoie e intrighi che gli avidi lettori divorano con ardore. E con certezza Clara si può definire in adorazione di questa abilità che, però, si è resa evidente con enfasi solo all’apparizione di James(vi diremo dopo alcune percezioni sul suo personaggio).
La mente dietro Dark Rise dimostra la sua crescita stilistica, portando nero su bianco uno stile più elaborato intessendo sapientemente gli elementi più complessi di una trama così articolata e riuscendo a elevare le scene di tensione che sanno dare un ritmo più sostenuto nel proseguire della lettura.
World building tra luce e oscurità
In questo libro verremo trasportati in una Londra pre-vittoriana, intessuta di elementi fantastici e caratteristici della capitale del Regno Unito. Ad un occhio attento che conosce lo stile della Pacat, però, si fa caso a un nuovo utilizzo delle descrizioni che punta a incorniciare con avidità dei dettagli le scene che a un primo impatto paiono non essere essenziali. Cara Pacat, questa volta ce li hai serviti su un piatto d’argento gli indizi eh!
L’ambientazione è realistica, essenziale e ricamata da bei merletti quando serve distogliere l’attenzione del lettore. Non lasciatevi fregare cari readers, Pacat vi serve leccornie e vi porta proprio nelle fauci di un bello scontro!
Personaggi curati tra good vs evil! Pacat e i suoi tranelli
A chi ha conosciuto C. S. Pacat ne Il principe prigioniero, possiamo dire che vi aspetta una lettura più complessa, fatta da una rosa di personaggi importanti che narrano la storia con impercettibile presenza e vi porteranno in un turbine altalenante di emozioni e patteggiamenti.
Al centro di questa storia abbiamo il caro Prescelto, Will, che si riconosce subito e vi ricorderà i suoi predecessori Harry Potter e Frodo! Un animo puro già segnato a diciassette anni dall’omicidio della madre e da una perenne fuga, che potrebbe nascondere una grande e significativa speranza.
Will si legherà a Violet e permetteteci di dirlo, sono una delle migliori amicizie uomo-donna senza amore riportate su carta da anni! Un legame che nasce quasi con naturalezza, anche se con troppa semplicità da dare l’apparenza di stratagemma di trama, eppure dimostra che qualcosa di bello può nascere senza una reale causa.
Insieme a Violet, incontreremo Justice, un custode dall’animo rigoroso e rispettoso degli ideali che lo guidano. Senza remore Clara, continua a pensare a questo cavaliere bianco dai lineamenti asiatici, come poteva non innamorarsi di lui?
Ci avvaliamo di una citazione di una canzone di Massimo Ranieri per commentare l’intrinseca complessità di intrighi e personaggi di questo romanzo fantasy.
«E poi si sta
Lettera di là dal mare
Col fiato a metà
E tutti tacciono
E tanti pregano»
Proprio come cantato da Massimo, ci siamo trovate col fiato a metà nei momenti più ostici che fanno da sfondo all’entrata in scena di James. Diciassettenne, anche lui come Will, dai capelli biondi e dalla avvenente furbizia manipolatoria.
Clara ne è rimasta così colpita, poiché vi ha visto in lui il degno successore di Laurent. Un personaggio super tagliente nei modi e nella scelta delle parole, fin da subito potrebbe sembrare il degno cattivo della storia, il fedele seguace dell’antagonista d’eccellenza, ma ne siete sicuri? Laurent ci ha già insegnato che tra le righe si trova sempre la verità!
Queer e ancora queer!
James e Will, un legame che ci preannuncia molto. Da loro ci aspettiamo intrighi, emozioni palpitanti ed escalation di tensione ai livelli massimi. Che possiamo farci? Siamo due romanticone che si aspettano baci focosi, sarà così? Non ve lo diciamo, vi toccherà leggere!
In questo romanzo, come ogni opera dell’autrice, sono presenti elementi queer che danno un’impronta arcobaleno alle relazioni intessute in questo romanzo dalle sfumature epic fantasy. Ogni rapporto lgbt+ potrebbe darvi emozioni diverse, contrastanti o d’ammirazione e sicuramente i protagonisti di Dark Rise vi porteranno sulla giusta lunghezza d’onda.
Le nostre conclusioni!
«Innamorarsi dello stile di struttura e immaginazione di questa autrice è facile, con Dark Rise è stato più difficile rispetto alla trilogia de Il principe prigioniero. Ho fatto fatica a mandar giù quel prologo, abituata alla dinamicità dalla Pacat non mi aspettavo di dover fronteggiare uno slow burn disseminato da un sapiente intreccio che cresce con calma. Eppure, se tra le mie tante critiche appare poco evidente il mio amore per questo libro, vi posso dire che amo davvero la caratterizzazione dei personaggi che crea questa autrice, ove appaiono in un modo ma si metteranno a nudo in modo diverso. Le mie aspettative non sono state del tutto soddisfatte, questo si, ma è anche vero che non ero pronta a questa maturazione stilistica. Mi aspetto un crescendo delle scene e una grande dinamicità dal prossimo capitolo!»
«Di questo libro la prima cosa che mi ha attirato come l'ape con il miele sono i vari elementi fantastici che all'interno della storia troviamo, come ad esempio lo specchio, le varie lettere e tanto altro. Man mano che si va avanti con la lettura possiamo vedere che vi sono diversi personaggi tutti particolari che arricchiscono ancora di più il fantasy. Certo, se al posto di scegliere Londra ci sarebbe stata un altro paese forse avrei potuto dare di più, avrei preferito anche un posto inventato e che mi avrebbe fatto volare con la fantasia.»
Cosa ne pensate di questo nuovo fantasy arcobaleno?
Clara e Alessia!!