Buongiorno readers! Oggi ho deciso di rimaneggiare una vecchia recensione che non mi convinceva e parlarvi meglio di Cursed di K.K. Allen, un romanzo heroic mithology fantasy con del potenziale per farvi appassionare. Pronti a scoprirlo?
Cursed: tra mitologia e sensazioni
Katrina Summer ha sempre saputo di essere diversa. Il suo carattere impetuoso sembra metterla nei guai in continuazione e per questo viene emarginata dai suoi compagni. Costretta ad andare a vivere nella piccola cittadina costiera di Apollo Beach dai soli parenti che le restano dopo una terribile tragedia, Katrina inizia a contare i giorni che la separano dal suo diciottesimo compleanno. Solo allora sarà finalmente libera.
Le leggende sui suoi antenati dell’antica Grecia portano alla luce i segreti della famiglia, segreti che sua madre le aveva volutamente celato. Katrina trova il suo unico conforto in Alec Stone, il bel ragazzo della porta accanto che con il suo sorriso tremendamente affascinante, il corteggiamento costante e un amore nato dalle fiamme dell’amicizia, sembra poterle offrire la via di fuga di cui lei tanto ha bisogno.
Se solo non fosse maledetta. Potenti forze minacciano i cittadini di Apollo Beach e Katrina non può sfuggire all’evocativo mondo dell’incanto mitologico e alle oscure profezie in agguato dietro l’angolo.
Slow burn
Attratta dalla trama e dalle leggende dell’antica Grecia mi sono addentrata nella storia di Katrina e attraverso la sua narrazione ho vissuto questo fantasy dalle sfumature mitologiche e romantiche. Ci immergiamo in una storia quasi lontana, che cresce molto lentamente e per un amante dell’azione potrebbe essere controproducente.
Se mettiamo da parte l’inizio lento e perseguiamo la lettura è possibile essere intrigati dall’alone di mistero, suscitando nel lettore quel desiderio di sbrogliare la matassa di segreti. Lo stile narrativo mi ha aiutato a entrare non naturalezza nella storia, nonostante l’elemento slow burn che ha fatto resistenza.
Mitologia greca e divinità
Ho avuto difficoltà a leggere questo libro per lo stile tranquillo, ma ho trovato curioso e intricante la scelta di KK Allen di adattare le divinità in un mondo moderno in cui a fare da connessione al divino solo gli elementi e il valore di un braccialetto.
Non è un greek mithology fantasy perfetto, fa fatica in alcune parti, ma premio l’azzardo dell’autrice e la ricercatezza di trama. Le vicende sono avvincenti e curate, soprattutto se teniamo conto che è il primo volume di questa trilogia e mantiene in se un carattere introduttivo.
Retelling vincente?
È un retelling che si fa amare, che è riuscito a conquistarmi con i fuori personaggi e la loro caratterizzazione. Creati con lungimiranza, ogni personaggio che incontriamo ha il suo spessore ed è decisamente ben definito perseguendo al meglio il loro ruolo.
«Non sono magica. Sono maledetta.»
Ho amato Katrina e la sua forza. È una diciassettenne problematica, la cui vita è sconvolta fin dalle prime pagine ma si dimostrerà coerente e comprensibile anche durante i suoi scatti d’ira. Al suo fianco come conforto e sostegno troverete uno dei personaggi più carini di questo libro: Alec.
Alec Stone è bello, enigmatico e dai tratti oscuri. Saprà sconvolgervi l’animo e conquistarvi con prepotenza con tutta la sua carineria. Non verrete mai delusi da lui e dalla sua figura.
«Un brivido mi attraversa mentre sento una connessione ancor prima di alzare lo sguardo sul suo viso.»
Questo retelling è sicuramente un mithology fantasy young adult che ha del potenziale. È riuscito a colpirmi con la forza dei suoi personaggi, nonostante la lettura sofferta per lo slow burn posso dirvi che vale la pena di essere letto. Soprattutto durante le mezze stagioni potrà sprigionare il suo potere e trasportarvi con elegante nelle sue vicende!