Buongiorno readers! Oggi vi parlo di una lettura molto dolce e tenera che ho fatto per il il Review party a cui ho preso parte, il libro in questione è di Christian Cannavò ed è edito da More stories. Pronti a conoscere Stavo aspettando te?
Stavo aspettando te: romance MM
Nathan teme di aver ormai esaurito la sua vena creativa di scrittore. L’ultimo manoscritto gli è stato insindacabilmente bocciato dalla sua agente, che lo obbliga a prendersi un lungo periodo di vacanza lontano, lontanissimo dalla tastiera del suo computer.
Per lui, che deluso dalle relazioni ha dedicato la vita al lavoro, è un vero e proprio shock. Come farà a non scrivere per un intero mese? Gli servirà davvero a ricaricare le pile? E, soprattutto, dove potrebbe andare?
La scelta ricade su un resort in montagna trovato su Internet. Con chalet indipendenti e tanta pace, il posto sembra proprio fare al caso suo. Perciò, preparate le valigie sue e quelle della sua dispotica gattina Mirta, parte con la speranza di ritrovare l’ispirazione perduta.
Ad attenderlo troverà un simpatico albergo a gestione familiare in cui Abraham, un gigante dall’aspetto di un ruvido e virile taglialegna gli farà da “chaperon”, com’è d’usanza, restando a sua disposizione per ogni necessità.
Ma dietro l’aspetto nerboruto Abraham cela un animo tenero e buono, infatti oltre che lavorare per la famiglia, presta servizio di volontariato presso un istituto per bambini abbandonati. E, soprattutto, nel cuore ha il segreto desiderio di innamorarsi perdutamente e formare una famiglia come hanno fatto già molti dei suoi fratelli e sorelle.
L’incontro tra i due non potrebbe nascere sotto migliori stelle e l’attrazione è palpabile fin dai primi istanti, ma le insicurezze dell’uno e dell’altro sono le loro peggiori nemiche. Nathan deve ancora superare la ferita di un amore passato, mentre Abraham, insicuro soprattutto del suo aspetto, ricomincerà a balbettare come quando era bambino.
In compagnia di una simpatica quanto rumorosa e strampalata famiglia, una gatta bizzosa e delle atmosfere da sogno, Nathan e Abraham dovranno capire qual è la loro strada per la felicità.
Doppio pov: storia romantica e tenera
Non sono solita partire dalla fine per parlare di un libro, ma per Stavo aspettando te è doveroso dare spazio alle parole dell’autore. Quante volte si mette alla gogna l’opera di un autore? È semplice giudicare e far pendere la bilancia nella vita.
Christian ha scritto una storia per scaldare il cuore dei lettori e sono pienamente convinta che in Nathan ci sia lui. Non vi anticipo molto, ma lì avevo già compreso il messaggio dell’autore e la voglia di accompagnare chi legge in una narrazione per l’anima.
Nei ringraziamenti abbiamo già un anticipo di un possibile continuo e mi ha reso curiosa. Ora veniamo alla storia fulcro di Stavo aspettando te: tra tenerezza, rispetto e inclusività ci districheremo attraverso le percezioni di Nathan e Abraham attraverso l’alternarsi del loro punto di vista.
Storia mm fluida
Lo stile che contraddistingue Christian Cannavò è colloquiale, volto a far breccia nel cuore del lettore. Con la sua fluidità lessicale ci aiuta a sperimentare i sentimenti dei personaggi, andando da una situazione quasi poetica a una ingenua e simpatica.
Christian dispone dei dialoghi interessanti che alleggeriscono gli animi e avvolgono il lettore anche nel momento di schernimento, soprattutto al “broccolone” di Jules. Purtroppo ci sono stati dei momenti che mi hanno reso meno scorrevole la lettura, come ad esempio i paragrafi in cui messaggiano i protagonisti che ho sentito quasi lontani da me.
L’altro momento in cui ho avuto difficoltà è probabilmente dovuto ai miei gusti personali, ovvero alcune descrizioni dei due personaggi nel momento di intimità. Vi chiederete cosa mi abbia mandato in crisi e probabilmente starete immaginando scene di una carnalità spaziale.
No miei cari lettori, è più semplice di quanto credete. L’autore ci racconta l’attrazione e l’interesse dei protagonisti verso di loro, ma nel farlo ripete più volte quanto la peluria del corpo di uno dei due sia eccitante. Purtroppo nel mio caso io non amo la peluria in generale, perciò la mia percezione della lettura è stata rallentata dai miei gusti personale e per alcuni lettori potrebbe essere un elemento di blocco.
A fine libro mi sono di certo fermata a riflettere su questo e mi sono chiesta quanto possa influire nella società di oggi. I peli sono sempre uno schernimento per molti e forse in questo libro si voleva dare valore alla naturalezza del personaggio, come un pregio di cui andare fieri. Chissà se è davvero così!
Personaggi adorabili e reali: grumpy x sunshine
Rimaniamo sul punto e prendiamo in considerazioni i personaggi di Stavo aspettando te creati da Christian Cannavò: Nathan è uno scrittore di una certa fama che si ritrova davanti a un ostacolo che mette paura ad ogni autore, ovvero il non riuscire a scrivere più. Nathan verrà messo in vacanza dalla caparbia editor, Barbra, e finirà a passare le sue vacanze con la gatta Mirta in un resort in montagna.
Nathan è un protagonista superbo, comprensivo e adorabile. Ho amato il suo modo di rassicurare gli altri, con il suo modo unico di usare le parole e rendere magico ogni concetto. Ha sicuramente folgorato Abraham con le sue qualità e i suoi scheletri nell’armadio.
«Hai un modo di narrare così … poetico. Chiaro e scorrevole, ma al tempo stesso elegante. Adoro come veicoli le emozioni di Trevor e George, e adoro le descrizioni che fai, sono così vivide. È come se avessi un film in testa.»
Al contrario di Nathan, Abraham può ingannare il lettore. Tra i due protagonisti, il figlio del proprietario del Resort 7th Heaven è un personaggio complesso e semplice nel contempo: all’apparenza dimostra una figura possente che si infrange in un primo approccio balbettante e insicuro. Abraham è così forte e sensibile, insicuro e focoso.
Abraham e Nathan si trovano nel momento giusto, ognuno si ritroverà a tentare il tutto e per tutto per creare un futuro insieme circondati da una miriade di personaggi secondari. Ahimè ho avuto difficoltà a inizio libro a distinguere la famiglia Olsen proprietaria del Resort e allo stesso momento mi è sembrato impari non leggere molto della famiglia di Nathan.
Ci sarà uno scambio tra Nathan e la madre di cui avrei voluto vedere un confronto faccia a faccia, un incontro anche con i suoi fratelli. Ho visto Nathan solo, tra i suo demoni del passato e circondato solo da Barbra e la migliore amica scrittrice, di cui vi confesso avrei voluto qualche scena in più anche con la famiglia Olsen.
Per quanto riguarda la famiglia Olsen, ho trovato una scena un po’ sulle righe che mi ha lasciata interdetta perché non ho letto un vero confronto ma un’affrettarsi di domande e un certo giudizio che non mi sarei aspettata da una dei proprietari di uno dei resort più inclusivi e rispettosi di cui abbia letto. Spero in un chiarimento in futuro!
In conclusione: inclusività ed emozioni
Stavo aspettando te è un romance mm che vi parla di emozioni, sentimenti e dona speranza al suo lettore. Si parla di inclusività, identità sessuale e rapporti famigliari che spesso hanno un incidenza nella crescita o nella reciprocità di coppia.
Consiglio questa storia a chi vuole farsi trasportare da una brezza romantica ed esuberante, facilmente intuibile ma molto avvolgente. Qui i sentimenti sono al centro di tutto, le percezioni dei protagonisti vi guideranno in un ambientazione di montagna che dona relax e tranquillità mentale e non si scorda di dare valore ai momenti più semplici.
Leggete questo romanzo se vi trovate in un momento poco sereno, sarà la vostra medicina di sicurezza e voglia di fare. Una buona lettura romantica di una storia gay che parla di un amore che arriva al momento giusto! Stavo aspettando te è per i cuori di burro e i teneroni come Abraham