Buon sabato readers! Oggi giornata importante: fatta di denuncia, di vita e di rivendicazione. Colgo l’occasione per farvi conoscere una scrittrice che parla di temi attuali attraverso i suoi libri: Emanuela Lusuardi con “Osmosi: libere di essere”! Pronti a conoscerla meglio?

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Conosciamo Emanuela Lusuardi e i suoi libri OSMOSI!

Raccontaci chi sei e cosa hai scritto! 

Mi chiamo Emanuela Lusuardi, sono nata a Carpi nel 1973, una cittadina ancora a dimensione di uomo, circondata da tanto verde e campagna. Adoro leggere, cucinare, vivere a contatto con le persone, con gli animali e la natura.

Fondamentale è il rispetto del prossimo, “Non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te”. Sono tecnica di fisiopatologia cardiocircolatoria, ho lavorato in una clinica privata, in emodinamica.

Ho lavorato con mia mamma in maglieria, dopo mi sono dedicata alla mia passione della cucina andando a lavorare in un ristorante e infine nel 2008 assieme ai miei soci ho aperto una caffetteria bistrot in centro a Carpi.

Ho scritto: OSMOSI “Nati dalla Parte Sbagliata” pubblicato nel 2021 vincitore del premio BOOKS FOR PEACE 2022 premiato a Roma, OSMOSI “Liberi di Essere” pubblicato quest’anno.

Da dove nasce Osmosi: libere di essere? Chi o cosa ti ha spronato mentre lo scrivevi?

Durante gli studi tra le scuole superiori e l’università sono stata volontaria nell’AVO, nell’ospedale di Carpi, è un’esperienza dura che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di crescere internamente in modo molto profondo facendo aumentare sempre di più la mia voglia la mia necessità di aiutare il prossimo, soprattutto quelli più deboli e in difficoltà.

Dentro di me è nata proprio da allora quell’urgenza che mi ha fatto dire: “Basta stare a guardare! Combattiamo l’indifferenza!“ (questo mi ha spronato a scrivere). Il mio attuale lavoro mi ha permesso di trasformarmi caratterialmente, in modo positivo, dedico sempre molta attenzione alla nostra clientela sia abitudinaria che nuova, per me è molto importante poter creare un dialogo, quando necessario saper ascoltare perché spesso basta una parola per fare in modo che loro possano sfogarsi e quindi viene spontaneo ascoltarli e trovare qualche parola di conforto per farli stare meglio nella speranza che possano affrontare la giornata con una carica in più.

Molto spesso quando entrerete nella nostra caffetteria, ci vedrete scherzare e ridere perché amiamo far divertire e fare uscire col sorriso le persone perché anche solo questa azione può far cambiare loro la giornata e vedere le cose sotto un’ottica diversa. Un giorno senza sorriso è un giorno perso e per me questo è assolutamente vero ma questo non vuol dire che viva una vita di superficialità anzi per me la felicità è nel sorriso altrui.

Sono semplicemente una persona che ama il prossimo. Sono cresciuta ascoltando i racconti dei partigiani, mio nonno era partigiano. Ho cominciato a leggere storie di vittime di guerra, di deportazioni, ascoltato i superstiti, approfondito le storie dei Desaparecidos, delle vittime e dei sopravvissuti dalle dittature, di donne e mamme del Cile, dell’Argentina e del Messico a cui sono stati portati via mariti, fratelli, sorelle e figli.

Ho letto di uomini che hanno rischiato o sacrificato la loro vita per salvare quella dei più deboli e indifesi. Durante l’università tra le mie letture, invece ho conosciuto Torey Hayden, psicologa infantile e docente universitaria statunitense, che ha scritto una serie di libri basati sulle proprie esperienze con bambini problematici. Dietro a queste storie si celavano altre storie orribili, fatte di violenza, crudeltà e bestialità. Sono diventata tecnica di fisiopatologia cardiocircolatoria, con la passione per la cucina, gli animali e l’essere umano.

Quanto tempo ti ha preso la scrittura di Osmosi, soprattutto tenendo conto che è il secondo libro che hai scritto? 

Non ho impiegato molto perché l’ho scritto principalmente durante il lock down e avendo dovuto chiudere in quel periodo e rinchiusa nell’appartamento ho avuto più di due mesi a disposizione.

Qualcosa ti ha ispirato la scrittura di questo romanzo? Un luogo, una persona o un oggetto? 

Mi ispirano le storie vere che racconto e da lì spontaneamente nasce il resto. Non c’è un luogo preciso perché spazio da paesi in via di sviluppo a paesi più che industrializzati. Le persone che mi ispirano? Tutte quelle che si adoperano per i più fragili a prescindere da quanto e da come impieghino il loro tempo, nel senso che basta un piccolo gesto per cambiare la giornata ad una persona.

Cosa ti aiuta quando sei in fase creativa? Ascolti musica, bevi una bevanda specifica o prediligi il silenzio? 

Direi un pò tutti e tre i suggerimenti. Solitamente ascolto musica ad alto volume con le cuffie e questo mi isola completamente dal mondo come se mi trovassi sospesa nel silenzio assoluto.

Perché hai scelto di chiamare i tuoi libri Osmosi? Hai scelto a fine stesura il titolo o sei una persona pragmatica che studia subito questo aspetto? 

Scrivo di getto di conseguenza titoli e capitoli sono stati scelti alla fine. OSMOSI perché? Pensiamo all’osmosi come un processo fisico spontaneo cioè senza apporto esterno di energia che tende a diluire la soluzione più concentrata. Creando così un equilibrio. Adesso provate ad immaginare questo processo nei sentimenti fra due persone che si amano o fra amici sinceri.

LIBERI DI ESSERE è il secondo titolo solo per posizione perché per me è la parte più importante, perché riguarda le storie vere che succedono tutt’ora e son documentate. Liberi di essere ciò che vorremmo essere. Stessa cosa vale per NATI DALLA PARTE SBAGLIATA, semplicemente e purtroppo nati dalla parte sbagliata.

Quale è stata la parte più difficile nella creazione dei personaggi di Osmosi: libere di essere? In quale di loro senti di immedesimarti di più?

Sinceramente scrivendo di getto non ho trovato difficoltà nella creazione dei protagonisti perché si sono materializzati da soli. La frase dice LIBERI perché vale a 360°, tutti, non c’è sesso che tenga, per avere il diritto di essere liberi. Tragicamente le donne hanno la percentuale maggiore per le violenze subite ma gli altri non sono di meno. NI UNA MAS per tutti. Basta violenza se vogliamo un futuro per i figli dei nostri figli. Altrimenti mi verrebbe da dire che siam bravi ad autodistruggerci. Troverete molto di me in Brigid.

Se andassi in libreria in che scaffale collocheresti il tuo libro? Romanzo di formazione, attualità, narrativa contemporanea o lo vedresti in esposizione in un tavolo a tema? 

Direi sicuramente romanzo sociale e di attualità perché le storie di violenza sono attuali e reali purtroppo. È un romanzo dove le storie di amore e di amicizia dei protagonisti si intrecciano con storie vere di brutale violenza sui minori e sulle donne. Un appassionato romanzo che mescola il romance alla denuncia sociale.

Che temi tratti nel tuo libro? Perché hai scelto di parlare proprio di quelli? 

Si basa su fatti di cronaca vera (come quelli delle “bambine maledette” e degli enfant sorciers accusati e perseguitati ingiustamente per stregoneria [primo libro] o eventi sportivi come il Super Bowl dove nell’ombra della grande festa si consumano violenze inaccettabili tanto da far muovere anche l’FBI, vendita degli organi e prostituzione minorile, ormoni somministrati per far crescere le bambine [secondo libro]) denunciando con forza l’abominevole condizione di milioni di minori in tutto il mondo, vittime di ignoranza, superstizione o pura crudeltà, abbandonati a un destino che senza un intervento massivo resterebbero senza futuro.

Quale parte della stesura di questo libro ti ha messo a dura prova? Che cosa hai trovato di difficile da scrivere? Quanto studio hai dovuto fare per il tuo libro? 

Mi ha messo a dura prova trascriverlo e riportarlo a computer. Questa per me è la parte più difficile e noiosa perché io scrivo su quadernoni di carta. Siccome tratto di storie vere è giusto controllare la provenienza e la veridicità di quello che vorrei scrivere. Questo viene fatto sia da me durante la stesura e di seguito dalla mia editor Caterina Ciccotti nella fase di editing.

Quanto di te potremmo leggere in Osmosi: libere di essere? Che passo del libro senti più tuo?

Potrete leggere molto di me perché all’interno dei miei libri ho messo tutta me stessa. Sicuramente la parte dove si aiutano quelle persone.

Che messaggio vuoi comunicare ai tuoi lettori? A chi consigli i tuoi libri?

Vorrei abbattere il più possibile il muro dell’indifferenza. Vorrei che tutte le persone facessero anche solo un piccolo gesto per aiutare chi è in difficoltà partendo dalle vie in cui si abita, nelle nostre città. Aiutiamo vicino a noi, basta veramente poco. Perché il dolore è muto ma se condiviso può arrivare lontano e dimezzarsi.

Per me la felicità è nel sorriso altrui. Doniamo un pò del nostro amore a chi ne ha bisogno. Ho cominciato a leggere libri e documentari che parlavano di queste tematiche alle medie. Se vogliamo che i nostri ragazzi siano e diventino sensibili verso il prossimo bisogna cominciare presto.

Siamo a fine intervista, c’è una citazione che pensi colpirà subito il lettore? Quale pensi racconti a primo impatto il tuo libro senza fare spoiler? 

A voi bambini, adolescenti, donne e creature fragili che ogni giorno lottate per la vostra sopravvivenza costantemente minacciata.

«La strinsi forte: dovevo proteggerla ad ogni costo. Lei aveva creduto nel mio aiuto, si era fidata e mi aveva seguita proprio perché quella sera l’avrei riportata a casa “sana e salva”.»

Puoi scriverci un commento, un pensiero o qualsiasi cosa vorresti aggiungere. Questo è uno spazio libero solo per te!

Qualsiasi cosa accada, in qualsiasi modo stiamo vivendo, qualsiasi tensione sia in noi se viviamo nel benessere troviamo il modo di aiutare chi non è nelle stesse nostre condizioni perché un giorno potremmo essere noi dalla parte sbagliata e non essere poi più cosi liberi di essere.

Vorrei ringraziare tutti voi di Dreamage Squad, Eleonora Marsella, il blog di Eleonora Marsella, tutte quelle persone che si fremeranno con curiosità anche solo pochi istanti per OSMOSI. La mia editor Caterina Ciccotti, naturalmente tutta la mia numerosa famiglia e tutti gli amici e conoscenti che hanno creduto e credono in me.


Grazie a Emanuela possiamo dare voce a storie con un fondo di verità: sconcertantemente profonde e d’impatto. Vale la pena di dare voce e spazio a storie così importanti e profondamente sociali in questo clima difficile, sempre più complesso. Vi consiglio di seguirla e di leggere i suoi libri!

Clara!

Informazioni sull'autore

Ho aperto Dreamage Blog nel 2017! Sotto sotto sono la più ansiosa delle blogger e quella che legge di più. Viaggio e fotografo in giro per il mondo, ma insieme a me ho sempre qualcosa da leggere, non importa il genere! Lavoro come Content creator e Social Media Manager, se cercate una mano a gestire i vostri profili contattatemi!

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Haru
Haru
1 anno fa

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