Buongiorno readers! Oggi ripubblico una recensione che era finita oscurata nei bug del sito e ho deciso di rispolverare anche alcune cose che avevo approssimato a caldo, si tratta di: LOVE IS A MESS di Jessica Lascar. Uno dei libri romance mm che più mi sono rimasti nel cuore e del quale riserbo un certo calore d’animo. Lo hai letto?
Love is a mess di Jessica Lascar
Quando Daniel riesce ad avvicinarsi all’intrigante ragazzo che ha l’abitudine di lasciare disegni sui bicchieri da caffè, la sua vita monotona prende una svolta inaspettata.
Love is a mess, romanzo LGBT+ vincitore dei Wattys 2021, di Jessica Lascar è pronto a rubarvi il cuore!
Daniel trascorre i pomeriggi dopo scuola lavorando part-time in una caffetteria sulle rive del Tamigi. Ed è lì che si invaghisce di un intrigante ragazzo che si diverte a lasciare disegni sul suo bicchiere da caffè alla fine di ogni visita.
Quando i due riescono ad avvicinarsi, il diciassettenne londinese crede che la sua vita monotona possa finalmente prendere una svolta.
Ma non sa che sarà lui, invece, a portare scompiglio nella vita dell’altro ragazzo, tormentato da un passato difficile e da una situazione familiare complicata. Se vuole che la loro relazione sopravviva, Daniel dovrà lottare non solo per conquistare il suo cuore ma anche per aiutarlo ad affrontare il passato per aprirsi al futuro.
Romance mm d’esordio
Parlarvi di Love is a mess è per me importante: si tratta di un romance mm che volge il suo sguardo al modo in cui si sviluppa la relazione di coppia, qualcosa che non tutti sono disposti a trattare. Jessica Lascar ci dà molti spunti di riflessione con il suo romanzo d’esordio edito dalla Triskell Edizioni.
La storia inizia dal contesto classico degli young adult: l’incontro casuale. Daniel è da sempre attratto dallo strano ragazzo che disegna sui bicchieri di caffè nel suo posto di lavoro e da quando ha iniziato a provare una certa attrazione ne colleziona anche le creazioni. Si è innamorato di un artista, ma è anche un enigma per lui.
Love is a mess è un volume corposo che ripercorre l’incontro di Daniel e Nolan, il primo bacio e il crescendo emotivo della relazione che porta alla luce le sfaccettature dell’artista Wabi Sabi. Nolan è molto più di quello che appare: è un caleidoscopio di segreti, problemi e sentimenti repressi.
Strangers to lovers e first love
Daniel e Nolan si gravitano intorno, due ragazzi che provano dei sentimenti intensi e li portano a fare le loro prime esperienze con quell’intensità adolescenziale che ti porta ad agire prima di riflettere. Sono i classici strangers to lovers e Jessica è riuscita a usare con grande delicatezza questo trope, mostrandone la mutevolezza nella storia.
Siamo difronte a un first love, un primo amore che nasce in riferimento alla playlist musicale, un piacevole elemento che mi ha permesso di sognare capitolo dopo capitolo. Nella lettura ho apprezzato molto i riferimenti musicali che mi hanno portato a riflettere sul valore della musica nella mia vita, come spesso abbia guidato la mia emotività.
«Mostrare le sue playlist a uno sconosciuto era la cosa più intima che potesse fare, molto più di chiedergli di spogliarsi davanti a lui. Le tracce che aveva salvato erano la testimonianza dei momenti vissuti e di quelli ancora da scoprire. Ogni canzone parlava di lui, di chi era e di ciò che avrebbe voluto essere.»
Tra canzoni di David Bowie, Imagine dragons e molti altri artisti ho trovato distintivo lo stile di Jessica che la vede andare oltre le semplici parole e, nonostante molte ripetizioni, trasporta il lettore nella relazione tra Daniel e Nolan, vivendo con la stessa intensità quello che accade.
Personaggi difficili ma essenziali
Daniel è un ragazzetto nerd che fin da subito dimostra la sua più importante caratteristica: è forte, sincero e guidato da un buon cuore. Intorno a lui conosceremo la sua migliore amica e un papà sensibile che proprio come il figlio si dimostrerà avere la lacrima facile. Il suo carattere farà breccia nell’animo pieno di cicatrici di Nolan e non lo lascerà più.
Se da un lato abbiamo una forza della natura come Daniel, dall’altra parte della medaglia di questo libro c’è un protagonista più oscuro e pieno di demoni da affrontare da cui, invece, lo troveremo a continuare inesorabilmente a fuggire pur di non fronteggiarli. Nolan è il personaggio più chiuso e difficile da analizzare in questo romanzo.
Creare Nolan deve essere stato difficile per Jessica Lascar, chissà quanti grattacapi le ha portato se nella storia mi ha fatto crescere questo istinto di dargli qualche testata per non farlo fuggire. È davvero tanto da digerire per Nolan e aprirsi non è un opzione per lui, a meno che non si tratti di Daniel a cui racconterà della sua famiglia, della violenza subita e del trauma che ha impresso nella sua mente.
«Ma poi rischi di restarne schiacciato anche tu. Ti ho già detto che posso tenere a bada i miei demoni da solo.» «È qui che ti sbagli.» Daniel lo attirò di più a sé per permettergli di appoggiare la testa sulla sua spalla. «Tu pensi che tenerti tutto dentro possa servire a soffocare questi demoni che si sono annidati nell’anima. Come quando uccidevi i Sims rinchiudendoli in uno stanzino senza porte.» «Sono seriamente sconvolto dai tuoi riferimenti culturali.» Daniel scoppiò a ridere. «Con i demoni interiori funziona al contrario. Più li tieni dentro di te più li fai diventare forti, nutrendoli con le tue paure e le tue insicurezze, fino a che non ti riempiono tutto e devi per forza vomitarli nel peggiore dei modi. Se hai intenzione di combatterli sul serio devi essere tu a tirarli fuori contro la loro volontà.»
Ogni personaggio in questo libro mi ha colpito e l’ho apprezzato, anche quello più ostico di John che si rivelerà essere molto di più di quello che appare. L’essenziale è sempre invisibile agli occhi e si nasconde in tantissimi gesti e mai come in questa storia sarà più evidente.
Londra e la realistica ambientazione
Altro elemento che ho apprezzato di questo romanzo è la presenza di descrizioni realistiche di Londra e di alcuni scorci particolari che mostrano sia la quotidianità dei protagonista sia la spettacolarità di questa città cosmopolita.
Leggendo di volta in volta mi sono ritrovata a pensare “vorrei vedere quei luoghi adesso” e nello stesso momento ho sognato la vista di Brighton e di quel mare dei ricordi. L’ambientazione è molto realistica, anche nei flashback, e dimostra l’impegno dell’autrice nel trasportare mentalmente il lettore nel contesto descritto e non solo nelle sue vicende.
Violenza sessuale, lgbtq+ e famiglia
Se all’apparenza il romanzo di Jessica Lascar appare come un mero romanzetto per ragazzi, vi assicuro che vi state facendo offuscare dal primo giudizio. Love is a mess è molto di più di un romanzo rosa che ha un lieto fine, è un romanzo che parla di famiglie disfunzionali e non del tutto sane, di traumi infantili, abbandoni e demoni personali.
Nolan è un simbolo in questo libro, ricorda a tutti che esistono delle debolezze e delle paure che ci fanno scappare a gambe levate. Lui ci farà vivere l’abbandono di una figura genitoriale importante, la mancanza di calore dovuta alla troppa paura e al troppo amore e una famiglia difficile.
Si leggerà di mancanze, quelle che si provano a crescere senza una figura genitoriale che dovrebbe rafforzarvi invece di indebolire il vostro spirito. Si parla di fratelli in lotta, che sono pronti a saltarsi al collo perché senza le giuste basi per trovare il loro minimo comune denominatore.
In questo libro, però, ci troviamo a toccare anche tematiche lgbtq+ come l’orientamento sessuale e la propria identità come individuo. E parlando proprio di identità ci troveremo ad affrontare alcuni aspetti della vita anche attuale, come l’omofobia radica e la violenza sessuale, fisica e psicologica.
Il romanzo di Jessica non è perfetto, ma fornisce al lettore moltissimi spunti di riflessione e analisi anche personali. Love is a mess è un libro che ho amato e che consiglio a chi cerca una storia che tocca temi importanti, come quelli citati e il coming out. Non fermatevi e andate avanti come Daniel, siate coraggiosi come Nolan.
Vi lascio un’altro spezzone del libro che ho amato davvero:
«Quindi è te che devo ringraziare per aver finalmente reso mio figlio un uomo?» gli chiese divertito, sciogliendo ogni possibile dubbio. «Pa’!» lo rimbeccò Daniel imbarazzato, mentre si portava le mani tra i capelli. Non sapeva se a farlo sentire più a disagio era essere stato scoperto in questo modo oppure avere un padre così sfacciato. «Non sai quanto questa cosa mi renda felice,» cominciò a piagnucolare e sorridere allo stesso tempo. Rivolse a Daniel uno sguardo pieno d’orgoglio, lo stesso che gli aveva rivolto da bambino quell’unica volta in cui si era classificato primo a una gara di corsa. «Sei felice di cosa?» domandò confuso Daniel. Di nuovo, non riusciva a capire se fosse felice che avesse scopato in generale, o che fosse successo proprio con Nolan. Andrew gli si avvicinò per abbracciarlo, lo stritolò così forte quasi da farlo soffocare. «Credevo che non ti avrei mai visto con nessuno. Ti avevo già immaginato a vivere in completa solitudine fino alla vecchiaia,» affermò con tono drammatico. «Oppure, di scoprirti sposato con un oggetto, come quel ragazzo in quello show che aveva rapporti sessuali con la sua auto. E invece sei solo gay!» Solo gay. Sembrava sollevato di aver appreso quella verità. Le sue parole mandarono in confusione Daniel, che non sapeva se ridere o piangere. «Quindi, non ti fa strano che mi piacciono i ragazzi?» «Perché mai dovrebbe?» Andrew si allontanò da lui, lo guardò dritto negli occhi e gli posò le mani sulle spalle. «È a te che deve piacere il cono gelato[…]»