Buongiorno readers! È un giorno importante per noi, l’autore del libro thriller Marta, Stefano Mondini, ci ha concesso un’intervista e noi ti facciamo conoscere il libro tramite le sue parole! Pronti?

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Conosciamo Stefano Mondini!

Raccontaci chi sei e cosa hai scritto! 

Sono un attore e doppiatore, ormai da 40 anni, che ha sempre amato la scrittura. Ho cominciato scrivendo scene per il cabaret, poi commedie teatrali e infine sono arrivato (con gioia) alla narrativa. Questo è il mio quarto romanzo.

Da dove nasce il romanzo di Marta? Quanto tempo ti ha preso la sua scrittura? 

Come nascono le mie storie è un mistero. Mi piace pensare che sono le storie a scegliere me e non io loro. Nel momento in cui la storia è presente nella mia testa e comincio a scrivere le parole vengono fuori da sole. Ci ha messo, per la prima stesura circa 4 mesi.

Quale musa ti ha ispirato la scrittura di questo romanzo? Un luogo, una persona o un oggetto? 

Niente muse, solo l’archivio di immagini, suoni e parole che ho accumulato e dalle quali attingo a piene mani.

Marta è un libro che colpisce il lettore, quale messaggio volevi trasmettergli? 

Volevo parlare di tante cose, il disagio adolescenziale, la semplicità e la complessità delle persone e degli argomenti. E ho voluto farlo in modo non troppo pesante, anzi in molti casi ho voluto donargli una leggerezza che lo rendesse più digeribile.

Jack è il rapitore di Marta, si sa poco di lui e non dà troppi segnali sulla sua figura. È un personaggio controverso, che ha impostato una tabella di vita per la protagonista. Quale sono state le difficoltà di questo personaggio? 

Nessuna difficoltà, anzi, puro divertimento. Jack è un personaggio che è come un foglio bianco, ho potuto scriverci sopra quello che volevo.

Marta è una diciassettenne timida, brillante e davvero molto riservata. Nel libro c’è un momento in cui accusa il suo rapimento e l’imposizione di un regime di vita. Come hai affrontato la stesura di questo rapimento? Hai dovuto documentarti molto? 

In parte sì, in parte ho pensato a come avrei reagito io, alla sua età, in una situazione del genere.

Il rapporto tra Jack e Marta è inusuale, si crea un legame quasi di amicizia. Raccontaci qualche aneddoto della scrittura del loro legame e perché hai scelto di dargli questa nota quasi positiva? 

Sono sempre stato molto colpito dalla Sindrome di Stoccolma, fin dai tempi di Patricia Hearst negli anni 70. Fu un episodio che mi colpì molto. Naturalmente qui è trattato in modo diverso, ma credo che questo sia stato il principale motivo della mia scelta.

L’ispettore Tucci è un uomo ligio al suo ruolo nella polizia, ma nonostante ciò intesse una relazione con Luciana. Ho trovato interessante come lo descrivi, con una naturalezza umana che non sempre si ritrova nei romanzi e allo stesso tempo dona un certo conforto. Perché hai scelto di farli innamorare? È stato a scopo di trama e quindi studiato prima della stesura del libro oppure è avvenuto per caso?

L’ispettore e Luciana sono due persone sole e spesso quando due solitudini si incontrano tendono a riconoscersi e ad attrarsi. Era previsto che accadesse, ma le modalità sono più profonde una volta scritte.

Oltre al rapimento e alla difficoltà dell’indagine che riscontra l’ispettore Tucci, che altri temi tratti nel tuo libro? Perché hai scelto di parlare proprio di quelli? 

Ho voluto trattare anche il tema degli adolescenti e del loro rapporto conflittuale fra loro e nei confronti dell’autorità costituita, che è la linfa vitale della loro crescita. Ma se questa passione viene affiancata dalla conoscenza può essere molto più efficace nella vita. E ho voluto mettere un condimento (leggero) accennando ai film e alla musica anni 80…per puro gusto personale.

Se andassi in libreria in che scaffale collocheresti il tuo libro?

Sono un disastro in queste cose…forse fra i thriller.

Quanto di te potremmo leggere in Marta? Che passo del libro senti più tuo?

Di me c’è soprattutto l’amore per i giovani. Insegna anche all’università e amo trasmettere quello che so a loro pregandoli di elaborare pensieri autonomi. Voglio che siano dei liberi pensatori. Il passo che amo di più del libro forse è il litigio in classe tra le due ragazze forti.

A chi consigli i tuoi libri?

A tutti, ma soprattutto ai giovani.

Che citazione useresti per rappresentare il tuo romanzo? 

Le parole sono importanti…chi parla bene pensa meglio.

Il libro finisce con un finale aperto, con tanti dubbi e aspettative. Dobbiamo aspettarci un seguito? 

È già in cantiere.

Siamo a fine intervista, scegli 3 aggettivi per descrivere il tuo libro.

Divertente, intenso e romantico.


Grazie a Stefano possiamo dare voce a una storia che tratta con potenza l’adolescenza e quello che comporta. Vi consiglio di seguirlo e di leggere Marta, perché vorrete saperne di più!

Clara!

Informazioni sull'autore

Ho aperto Dreamage Blog nel 2017! Sotto sotto sono la più ansiosa delle blogger e quella che legge di più. Viaggio e fotografo in giro per il mondo, ma insieme a me ho sempre qualcosa da leggere, non importa il genere! Lavoro come Content creator e Social Media Manager, se cercate una mano a gestire i vostri profili contattatemi!

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