Buongiorno! Oggi vi parlo del primo libro della serie L’amore è amore di Andi Jaxon: La scelta di Jonah. Si tratta di un bully romance con qualche tema un po’ più dark, continuare a leggere per sapere cosa ne penso!
La scelta di Jonah, di Andi Jaxon
Mi chiamo Jonah Cohen e la mia vita è un inferno.
Lo è diventata da quando mio padre, pastore della First Baptist, ha accettato un trasferimento da Seattle a una cittadina del Kentucky, in piena Bible Belt.
Tutto ciò che mi hanno insegnato urla a gran voce che sono sbagliato. E, come se questo non bastasse, ora c’è anche lui: Roman King, il quarterback, la stella della squadra di football, venerato da tutta la città.
Fin dal primo giorno di scuola Roman mi ha preso di mira e ha dato il via a un gioco perverso e pericoloso a cui ho deciso di partecipare. E nessuno di noi due sembra intenzionato a farlo finire.
Roman è diventato la mia droga e per lui, ora, potrei attraversare persino le fiamme dell’inferno.
Ma se qualcuno dovesse scoprire il nostro segreto sarebbe la nostra fine.
Posso correre questo rischio?
Vale la pena perdere tutto, forse anche la vita, per Roman King?
Una doverosa premessa
Prima di iniziare e addentrarmi nella recensione di questo libro devo specificare una cosa: ho dovuto leggerlo due volte. Al momento dell’uscita, quando io l’ho letto la prima volta, ad esclusione di una piuttosto scarna lista di trigger warning all’inizio del libro, sulle varie piattaforme questo libro non era categorizzato nel modo corretto. Ho quindi intrapreso la prima lettura aspettandomi qualcosa di completamente diverso e questo ha compromesso molto il mio giudizio iniziale.
Non fraintendetemi, leggo spesso dark e bully romance, ma quando lo faccio, è una lettura consapevole, so a cosa sto andando incontro e per questo so come pormi. Nel momento in cui ho iniziato questo libro invece non ero nello stato mentale corretto, quindi al primo tentativo l’ho trovata una lettura molto pesante (e qui si potrebbe fare una riflessione molto interessante sull’importanza dei trigger warning e delle categorizzazioni dei libri).
Passato un po’ di tempo, mentre ancora mi interrogavo su cosa dovessi scrivere in una recensione, perché temevo di essere troppo soggettiva, mi sono resa conto che il libro ha iniziato ad avere le categorie corrette così ho deciso di rileggerlo e vedere se, con le dovute informazioni, la mia opinione sarebbe cambiata.
La risposta è: sì e no. Ora vediamo perché.
Lo stile di scrittura
Per quanto riguarda la scrittura, il libro è estremamente scorrevole e facile da leggere. L’autrice è riuscita a descrivere in maniera ottima sia scene di vita quotidiana, sia scene più violente, riuscendo a scatenare nel lettore le giuste emozioni al momento giusto.
Mi sento quindi in dovere di sottolineare come la scrittura di questo libro sia uno dei punti forti. Ho provato disgusto nei momenti cruenti, tristezza nei momenti tristi e felicità nei momenti felici.
Un bully romance mm in piena regola
Il libro segue la complicata storia d’amore tra Jonah e Roman. Il primo è figlio di un pastore e si sente estremamente sbagliato a causa della sua sessualità, il secondo è vittima di abusi familiari e scarica questa sua frustrazione sui suoi compagni di scuola e, in particolare, su Jonah.
Nulla di nuovo, insomma, un bully romance in tutto e per tutto. Non aspettatevi quindi una storia dolce, che vi farà sentire compresi. La relazione tra i due protagonisti è tossica e nessuno dei due, in particolare Roman, attraversa una redenzione finale. E va bene così. I due ragazzi trovano un loro equilibrio e un modo personale di far funzionare il loro amore, nonostante le avversità che attraversano, e questo calza a pennello con il nome della serie a cui il libro appartiene: L’amore è amore.
I protagonisti e la loro caratterizzazione
Per quanto riguarda invece i protagonisti, ho bisogno di fare una distinzione.
Roman è esattamente quello che nella vita reale definiremmo un bullo. Invece di affrontare i suoi sentimenti per Jonah, fa di tutto perché i suoi amici lo prendano di mira e perché lui si senta in difetto. Nonostante questo, come spesso capita per un bullo, Roman nasconde tante ferite e tanta tristezza, a causa di una situazione familiare a cui nessuno sembra far caso e di un padre violento. Non posso dire che il suo personaggio cambi o migliori particolarmente durante la storia, rimane sempre più o meno uguale, ma impara ad accettare sé stesso e trova un modo di funzionare migliore.
Ho invece avuto un problema con il personaggio di Jonah, e qui parlo in maniera esclusivamente soggettiva. Sono sicura infatti che molti, in grado di rispecchiarsi di più in lui, lo possano trovare più vicino e d’ispirazione. Per quanto riguarda me, da non credente, ho davvero mal sopportato tutte le citazioni religiose e i momenti in cui lui chiede perdono per ciò che è. Non è la prima volta che ho difficoltà ad immedesimarmi in un personaggio così, ho avuto lo stesso problema con la serie Hades Hangmen di Tillie Cole, in particolar modo con la protagonista del secondo libro Delilah, la cui intera personalità ruota intorno a questo.
Ammetto però che qui si tratta esclusivamente di un problema mio e della difficoltà di simpatizzare per questi personaggi. Non mi sento quindi di poter valutare Jonah in maniera oggettiva, perciò mi sono limitata ad esporre il mio punto di vista, consapevole che attraverso gli occhi di qualcun altro Jonah (e Delilah) possa essere un personaggio a cui invece ispirarsi, grazie anche al suo percorso di accettazione di sé stesso.
In conclusione: dark romance
Per concludere, mi sento di dire che questo non sia un libro adatto a tutti. Consiglio di leggere la lista dei trigger warning e di iniziare la lettura consapevoli dei personaggi principali che compongono questa storia.
È un libro che ha i suoi punti alti e una storia scorrevole, ma che non brilla particolarmente nella sua categoria di appartenenza.
3.0 out of 5.0 stars