Buongiorno, readers! Non potete neanche immaginare quanto mi mancassero le nostre interviste: adoro chiacchierare e scoprire cose nuove su* autor* che piÚ mi piacciono! Oggi è il turno di Tania Paxia, prolifica autrice self di romance e fantasy con la capacità incredibile di portarti ogni volta in un mondo diverso.

Argomenti

E allora, cominciamo! Pront* a scoprire tutto (o quasi) di lei e dei personaggi del suo ultimo romanzo?

Tania Paxia e Il primo giorno di settembre

Tania Paxia è una scrittrice tutta italiana: dopo un periodo di collaborazione con una Casa editrice, ha scelto la via del self publishing per potersi esprimere in totale libertà: è autrice di fantasy e di romance ed è molto prolifica. Una piccola curiosità: crea da sola le sue copertine, e sono tutte bellissime!

Bene, iniziamo!
Ciao, Tania! Innanzitutto, grazie per aver deciso di sottoporti a questo fuoco incrociato di domande mascherato da intervista! Come sai, ti seguo da tanto sempre e negli anni ne ho accumulate cosĂŹ tante, di curiositĂ … Quindi non perdiamo tempo, e partiamo da una domanda facile: raccontaci qualcosa di te!

Grazie a te per l’opportunitĂ ! Non mi piace parlare di me, perchĂŠ non è che ci sia molto da dire; in pratica, vivo di libri e poco altro. Sono totalmente immersa in quello che per me è diventato un lavoro.

Come Ember, la protagonista de “Il primo giorno di settembre”, non lavoro per vivere ma vivo per lavorare XD. È sempre piĂš difficile portarla avanti questa carriera da autrice, ma cerco di resistere.

Userò la prima domanda per togliermi una curiosità che ho sempre avuto. Tu usi il tuo nome di battesimo, giusto?

È una cosa che (mi è parso) facciano poche autrici di romance. Da cosa nasce il bisogno di utilizzare uno pseudonimo? E perchÊ tu hai scelto di non farlo?

Sì! È il mio vero nome! Quando mi presento mi chiedono tutti se sia straniera, quindi ho pensato che potesse attirare curiosità anche sulla copertina dei miei libri. (Ho anche lo pseudonimo, ma non rivelerò mai qual è!). 😀

Credo che un nom de plume serva proprio a tenere separati dei progetti, degli stili di scrittura e anche a mettere una certa distanza tra chi scrive e chi legge.

Parliamo delle tue abitudini di scrittura: come ti organizzi quando devi affrontare un nuovo romanzo? Parti da una trama giĂ  definita o crei i personaggi e lasci decidere a loro dove portarti?

Non ho delle vere e proprie abitudini; a volte parto da una trama definita e cerco di portarla a termine, per quanto mi sia possibile. Altre volte, inizio da una trama (con tutta la mia buona volontĂ ) ma non riesco a seguirla perchĂŠ i personaggi decidono di stravolgerla e fare come pare a loro. Il che succede nel 60% dei casi. Dimostrandomi di aver ragione, per di piĂš.

Qualche giorno fa, in una data molto significativa, hai pubblicato il tuo nuovo romanzo, “Il primo giorno di settembre”. La protagonista, Ember, è molto legata a questa data (anche se non sempre in senso positivo), che coincide con il suo compleanno.

PerchĂŠ proprio settembre? Hai un giorno in particolare a cui sei legata anche tu?

Guarda, ho iniziato a scrivere questo romanzo nel 2020 ed ero in fissa per i BTS 🙈💜 Ho scelto il 1° settembre perché è il compleanno di Jung-kook. Sono legata al 13 settembre, giorno di nascita di mio nipote Davide.

Sono sicura che questa risposta farĂ  felici molte persone! Hai deciso, da qualche tempo, di pubblicare in self.

Che consigli daresti ad altr* autor* che scelgono la stessa strada? 

Prima avvertenza: ci saranno soddisfazioni e delusioni, momenti belli e brutti, nei quali spesso la domanda predominante sarĂ  “Chi me lo fa fare?”. La passione per la scrittura. È quella che ci fa passare le notti insonni e arrabbiare quando i nostri lavori vengono bistrattati o ignorati. Ma avanti tutta! Nonostante tutto. Il mio consiglio è quello di essere pazienti e di scrivere sempre, in qualsiasi momento, qualsiasi genere.

Di studiare, di documentarsi e di dare un’occhiata anche all’andamento del mercato editoriale e alle strategie di marketing; un autore non dovrebbe occuparsi di strategie o altro, ma i self-publishers sĂŹ. La pubblicitĂ  e il passaparola sono le uniche cose che ci aiutano a “sopravvivere” in questo mondo fatto di libri. Digitali, ma pur sempre libri.

Adesso entriamo un po’ di piĂš all’interno del tuo romanzo. I tuoi protagonisti sono Ember e Lee Eugene, che hanno due caratteri molto diversi che, soprattutto all’inizio, sembrano quasi inconciliabili.

Ti va di parlarci di loro due?

Hanno caratteri diversi, ma sono simili al tempo stesso perchĂŠ entrambi si fidano poco degli altri. Questo è il fattore scatenante che porta Lee Eugene a voler tenere a distanza Ember, all’inizio. Pensa che abbia un secondo fine e che voglia solo sfruttare lui e il suo talento di programmatore, poi si rende conto che Ember nasconde piĂš qualitĂ  di quelle che mostra. (non c’è il doppio senso!).

La protagonista ha subĂŹto delle ingiustizie nella vita e, nonostante si reputi egoista e prepotente, fa di tutto affinchĂŠ ciò che è successo a lei non capiti agli altri. Ember, da questo punto di vista, ha due lati del carattere contrapposti: il primo è estroverso e sicuro, ed è quello che mostra alla maggior parte della gente. Il secondo, introverso, altruista e riflessivo, ed è quello che tiene segreto e che pochi – solo i suoi amici piĂš fidati – conoscono.

Lee Eugene non se ne accorge subito, ma appena lo capisce inizia ad avvicinarsi a lei.

La cosa che piĂš mi piace, dei tuoi romanzi, è che ognuno di loro ha la capacitĂ  di trasportare il lettore in un mondo diverso. Qui, ad esempio, voliamo dritti dritti nel mondo dell’informatica.

Quanto c’è di te stessa, tra queste pagine? In base a cosa scegli argomento del romanzo che stai per scrivere?

Per questo romanzo ho attinto ai miei vaghi ricordi delle lezioni di informatica delle superiori e dei corsi piĂš recenti ai quali ho partecipato. In piĂš, ho dovuto fare delle ricerche prima e durante le varie fasi di scrittura perchĂŠ altrimenti non sarei mai riuscita a dare voce a un’esperta come Ember che, di informatica, se ne intende eccome.

Nei miei romanzi inserisco degli oggetti che vedo o che possiedo nella vita reale; i miei protagonisti hanno delle caratteristiche che rispecchiano me o quelli che mi stanno intorno. Mi piace scrivere anche di cose che non so, perchĂŠ sono curiosa e ho la mania di informarmi un po’ su tutto.

L’argomento del romanzo lo scelgo in base al lavoro che mi prefiggo di far svolgere alla protagonista; poi costruisco il contesto, a partire dalla location.

Parliamo di trope: io ho un vero debole per il reverse age gap! Quanto è complesso creare una storia in cui i due protagonisti hanno età diverse?

Per questo romanzo non lo è stato, forse perchĂŠ Lee Eugene pur avendo 8 anni in meno della protagonista pare essere piĂš maturo di lei. Ho piĂš difficoltĂ  negli age gap nei quali è l’uomo piĂš grande della donna.

Una delle cose che emerge dal tuo romanzo è l’attenzione per la sostenibilitĂ  e la filosofia green: sono temi a te cari?

SĂŹ, ci tengo a inserire questi argomenti nei miei libri anche per sensibilizzare le altre persone. Se ne avessi la possibilitĂ  vivrei in una casa totalmente autonoma (energicamente parlando).

Le cosiddette green-smart-home sono il mio sogno! Per ora mi limito al riciclo e a non inquinare l’ambiente utilizzando sistemi alternativi di riscaldamento (elettrico) ed evitando il piĂš possibile di usare l’auto.

Adesso mi lancio in una domanda un po’ rischiosa. Ho avuto la sensazione che, dalla Copy series in poi, nei tuoi romanzi si sia aggiunta anche la sfera intima, che prima era molto meno presente.

Sbaglio? O c’è davvero una piccola inversione di tendenza, rispetto ai precedenti?

C’era anche un po’ prima, in alcuni miei romanzi precedenti (nella Liar Liar Series e in Tutte le volte che ti penso c’è parecchia intimitĂ  ahahahah). Ma la mia scrittura si è evoluta, insieme alle richieste e alle esigenze delle lettrici. Diciamo che non è del tutto una mia scelta, però non è mai un obbligo; nel senso che se in un romanzo non sento l’esigenza di spingermi oltre a determinate scene non lo faccio. Ci sono invece romanzi che arrivano a quel punto con estrema naturalezza. In definitiva, non scrivo mai scene, episodi o capitoli forzati.

Bene, ora la domanda che ogni lettore vorrebbe fare e che nessuno scrittore vorrebbe ricevere (scherzo!): personaggio maschile e femminile preferito in assoluto, tra tutti i tuoi romanzi?

Peter Harper (Ti amo giĂ  da un po’). Meggie Clarke (Sono io Taylor Jordan!)

Quanto amo Harper! E invece qual è stato quello piÚ difficile da scrivere?

Frankie Reeves. Troppo complicata lei e anche la serie! XD

Un’ultima domanda, e poi questo sequestro di autrice è terminato, giuro!

A qual* autor* ti sei ispirata, nella scrittura dei tuoi romanzi? Qualcun* in particolare ti ha fatto venire voglia di scrivere anche tu?

Ho iniziato a scrivere libri fantasy, taaaaanto tempo fa. J.K. Rowling era la mia autrice preferita in quel momento e in qualche modo mi sono ispirata a lei, anche se al suo stile non mi ci sono neppure avvicinata. Per il rosa, non saprei.

Non ne leggo molti. Ho sempre letto classici, thriller, fantascienza, fantasy e gialli, per cui ho un’impostazione insolita. Ho semplicemente adattato a questo genere letterario il mio modo di scrivere, smussandolo un pochino.


Grazie per essere arrivati fin qui, readers, e grazie a te Tania per aver risposto a questo fiume di domande!
Se avete qualsiasi altra domanda da fare all’autrice, la trovate sulla sua pagina Instagram, scoprirete che è dolcissima e disponibile.
E quanto a noi, ci rivediamo alla prossima intervista!

Simona!

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