Buongiorno readers! La voce di Balavat di Francesca Zuccato, primo volume della saga The Awakened Trilogy, è il libro di cui vi parlo oggi in questa recensione! Un enemies to lovers con un pizzico di low magic e un’atmosfera piena di tensione e mistero. Sarà riuscita l’autrice a tenermi incollata alle pagine?

La voce di Balavat di Francesca Zuccato: un enemies to lovers

Remmy è una Vendifumo, grazie alla sua voce, riesce ad alterare i pensieri delle persone. Non ricorda il suo passato, forse è l’ultima della sua gente, quelli come lei sono stati sterminati dall’esercito del generale Ivanov. Scaltra e svelta, vive alla giornata, sempre in fuga da una città all’altra per far perdere le sue tracce.

Complice un attimo di distrazione, Remmy cade nelle mani di Yoel Braun e Albios Crane, due soldati appartenenti all’ordine dei Quietatori, i nemici giurati di tutti i Vendifumo. Remmy teme di avere le ore contate, ma i due uomini le rivelano che non la vogliono uccidere. Anzi, hanno bisogno del suo aiuto per una missione segreta da cui dipende la sicurezza di tutta la Nazione.

Ha inizio un viaggio durante il quale il confine tra realtà e menzogna si fa labile. Remmy si ritrova a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto, persino se stessa.


La prima cosa che mi ha attirato verso La voce di Balavat di Francesca Zuccato, oltre alla copertina accattivante, è stata la trama: unica e intrisa di magia e mistero. Questo romanzo, primo volume della serie The Awakened Trilogy, si distingue per l’abilità dell’autrice nel creare un mondo fantasy che mescola sapientemente elementi politici e accenti distopici.

Fantasy e distopia: un mix vincente

La storia si svolge a Balavat, una Nazione apparentemente utopica, caratterizzata da tecnologie che richiamano i primi del ’900, come treni, radio e una rete elettrica capillare, ma che nasconde un rigido sistema di controllo. Il centro del potere è la capitale Orobas, ma è nel nord, nel Distretto di Phenex, che qualcosa inizia a smuoversi.

La protagonista di questo fantasy distopico è Remmy una Vendifumo, una figura temuta e potente, in grado di manipolare i pensieri e i ricordi delle persone con la sua voce. Sopravvissuta allo sterminio della sua gente, vive in costante fuga, cercando di nascondere il suo dono per evitare la cattura. Tuttavia, a causa di un momento di distrazione, finisce nelle mani di Yoel Braun e Albios Crane, due soldati dell’ordine dei Quietatori, i nemici giurati dei Vendifumo.

Convinta che la sua fine sia ormai segnata, scopre invece che i due uomini non vogliono ucciderla: hanno bisogno del suo potere per completare una missione segreta, cruciale per la sicurezza dell’intera Nazione. Riusciranno a portarla a termine o qualcosa andrà storto?

Remmy, Albios e Yoel: tre protagonisti indimenticabili

La storia viene narrata dal punto di vista di Remmy e Yoel, ma la trama del fantasy politico ruota attorno a un trio ben costruito dall’autrice. Remmy è sfacciata, scaltra e porta sulle spalle un passato difficile. Si arrangia come può, sfruttando il suo potere per sopravvivere in un mondo che l’ha tradita. Il lettore, o almeno io, riesce subito a entrare in sintonia con lei, forse per la sua forza nonostante le cicatrici del passato, o magari per il fascino dei suoi poteri cosĂŹ particolari.

Mentre invece, Albios e Yoel, Quietatori al servizio della Nazione, rappresentano due facce opposte della stessa medaglia: l’enigmatico e complesso Albios nasconde segreti e rimpianti, un uomo consumato dal suo passato e dalla natura ambigua del suo ruolo. Yoel, al contrario, è un idealista puro, mosso da un profondo senso di giustizia e da una fede incrollabile in ciò che è giusto.

La sua ingenuità lo rende vulnerabile, quasi fuori posto in un mondo spietato come quello di Balavat. Eppure, proprio questa sua fragilità lo rende un personaggio profondamente umano, capace di risvegliare empatia e affetto nel lettore. È impossibile non tifare per lui, anche quando le sue convinzioni rischiano di trasformarsi in un pericoloso punto debole. Yoel è una luce che cerca di brillare in un ambiente dominato dall’ombra, e questo suo slancio verso un ideale lo rende unico e indimenticabile.

ÂŤL’amore per Balavat era un sentimento fondamentale per poterla difendere al meglio, e anche io provai a guardare le valli e i fiumi del nord con la stessa reverenza. In loro però, non riuscii a trovare il fascino inebriante del mio deserto.Âť

Il viaggio che i tre intraprendono non è solo fisico ma profondamente emotivo. La loro crescita personale è uno degli aspetti che ho amato di piÚ. Francesca Zuccato è riuscita attraverso la sua scrittura a guidarci in questo mondo distopico che ha creato con personaggi grey character.

Low magic e atmosfera avvolgente

Lo stile di scrittura dell’autrice è scorrevole e ben dosato, capace di mantenere alta la curiositĂ , alternando i punti di vista dei tre protagonisti per approfondire i loro pensieri e farci empatizzare con le loro scelte. Francesca gioca abilmente con il lettore, dosando le informazioni e spingendoci a voler scoprire sempre di piĂš, mentre la narrazione esplora il delicato equilibrio tra veritĂ  e menzogna, un tema che emerge tra le righe e lascia il segno.

La distopia di Balavat, lontana dagli stereotipi oppressivi, si insinua con sottile astuzia sotto una patina di perfezione che si sgretola lentamente, rivelando una realtà ben diversa. La magia, pur presente, non sovrasta la narrazione: si integra come un elemento di tensione e mistero, tipico del low magic, che rende l’atmosfera ancora più avvolgente e piena di fascino e pericolo.

Grazie a un’ambientazione vivida, che alterna città cupe e oppressive a momenti di introspezione, il romanzo accompagna il lettore attraverso un percorso che non si limita all’azione, ma illumina anche i conflitti interiori dei personaggi, in particolare quelli di Remmy. La trama riesce così a bilanciare ritmo e riflessione, senza mai perdere di vista il suo filo conduttore.

Un inizio promettente per una trilogia memorabile

La voce di Balavat non è solo l’inizio di una trilogia, ma un invito a scoprire un universo carico di fascino e potenziale. Con una narrazione che unisce distopia, magia e crescita personale, questo libro si distingue per la sua capacitĂ  di intrecciare mistero, personaggi sfaccettati e riflessioni profonde.

Perfetto per chi cerca un fantasy che mescoli atmosfere politiche e distopiche, offre una trama avvincente e un mondo che si svela poco a poco. Francesca Zuccato dimostra grande talento, lasciando nel lettore domande che, si spera, troveranno risposta nei prossimi capitoli della saga.

4.0 out of 5.0 stars

Alessia!

Informazioni sull'autore

Sono la piĂš piccola del team. Amo leggere i romance e i fantasy ma allo stesso tempo mi piace gustare i popcorn davanti a un film.

Ti potrebbe piacere:

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x